IV Novembre: le campane di Brescia risuonano per la pace

il Vescovo invita tutte le parrocchie della Diocesi a suonare all’unisono le campane il 4 novembre alle ore 18

Sono trascorsi 100 anni dalla tumulazione della salma del Milite Ignoto all’Altare della Patria di Roma: era il 4 novembre del 1921. In quella data, alle 11.30, il card. Achille Ratti, arcivescovo di Milano, fece suonare “a gloria” tutte le campane di Milano, aderendo alla richiesta della Federazione Combattenti e Reduci di Milano.

Il Milite Ignoto è un soldato italiano senza nome, scelto da una donna di Trieste, tra un gruppo di militari caduti in battaglia e mai identificati. La salma venne trasferita in treno a Roma. Ad ogni stazione il convoglio ferroviario fece una sosta, tra gli applausi degli italiani.

Oggi, nell’occasione del centenario, il suono delle campane può essere motivo di richiamo per la mente e di risveglio per le coscienze. Per questo, il vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, invita tutte le parrocchie della Diocesi a suonare all’unisono le campane il 4 novembre alle ore 18.

Il Vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, accoglie così la richiesta dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, in particolare della Federazione di Brescia rappresentata dal presidente Aldo Paloschi.

Le campane risuoneranno per fare memoria e per sensibilizzare le comunità sull’importanza della pace, un dono da costruire giorno dopo giorno. Un dono che troppo spesso diamo per scontato ma che non lo è se osserviamo a quanto succede nel resto del mondo.

“Mai più la guerra”. Così la voce di Paolo VI riecheggiò, il 4 ottobre del 1965, nella sede delle Nazioni Unite. Sono ancora tanti, purtroppo, i conflitti. “Non gli uni contro gli altri, non più, non mai! A questo scopo principalmente è sorta l’Organizzazione delle Nazioni Unite; contro la guerra e per la pace!”. Papa Montini nel suo discorso, in sette punti, si fece portavoce dei morti, dei poveri e dei sofferenti.  “Noi sentiamo di fare Nostra la voce dei morti e dei vivi; dei morti, caduti nelle tremende guerre passate sognando la concordia e la pace del mondo; dei vivi, che a quelle hanno sopravvissuto portando nei cuori la condanna per coloro che tentassero rinnovarle; e di altri vivi ancora, che avanzano nuovi e fidenti, i giovani delle presenti generazioni, che sognano a buon diritto una migliore umanità – disse il Pontefice – . E facciamo Nostra la voce dei poveri, dei diseredati, dei sofferenti, degli anelanti alla giustizia, alla dignità della vita, alla libertà, al benessere e al progresso”.