Maria Ripamonti nacque ad Acquate (Lecco) il 26 maggio 1909 e ricevette il battesimo il 30 maggio. Ancora fanciulla, visse un’intensa presenza di Dio tra le compagne di Azione Cattolica e delle Figlie di Maria. Operaia cristiana, aperta a ogni opera di bene, innamorata di Cristo, lo seguì con passione tra le Ancelle della Carità, secondo il carisma di santa Maria Crocifissa Di Rosa, con semplicità e umiltà, al servizio dei sacerdoti in casa madre. Vittima di espiazione per la salvezza dei lontani dal Signore e la perseveranza dei consacrati, morì a Brescia il 4 luglio 1954. È stata beatificata a Brescia il 23 ottobre 2021. Il suo corpo è venerato nella chiesa della casa madre delle Ancelle della Carità a Brescia.
Dal Comune delle vergini, con salmodia del giorno dal salterio.
Ufficio delle letture
Seconda lettura
Dall’Esortazione Apostolica Gaudete in Domino, di san Paolo VI, papa (AAS 67 [1975], pp. 320-322)
La gioia di donarsi
Fratelli e Figli carissimi, non è forse normale che la gioia abiti in noi allorché i nostri cuori ne contemplano o ne riscoprono, nella fede, i motivi fondamentali? Essi sono semplici: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3, 16); mediante il suo Spirito, la sua presenza non cessa di avvolgerci con la sua tenerezza e di penetrarci con la sua vita; e noi camminiamo verso la beata trasfigurazione della nostra esistenza nel solco della risurrezione di Gesù. Sì, sarebbe molto strano se questa Buona Novella, che suscita l’alleluia della Chiesa, non ci desse un aspetto di salvati.
La gioia di essere cristiano, strettamente unito alla Chiesa, “nel Cristo”, in stato di grazia con Dio, è davvero capace di riempire il cuore dell’uomo. La gioia nasce sempre da un certo sguardo sull’uomo e su Dio: «Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce» (Lc 11, 34). Noi tocchiamo qui la dimensione originale e inalienabile della persona umana: la sua vocazione al bene passa per i sentieri della conoscenza e dell’amore, della contemplazione e dell’azione. Possiate voi cogliere quanto c’è di meglio nell’anima dei fratelli e questa presenza divina tanto vicina al cuore umano.
Che i nostri figli inquieti di certi gruppi respingano dunque gli eccessi della critica sistematica e disgregatrice! Senza allontanarsi da una visione realistica, le comunità cristiane diventino luoghi di ottimismo, dove tutti i componenti s’impegnano risolutamente a discernere l’aspetto positivo delle persone e degli avvenimenti. «La carità non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1Cor 13, 6-7).
L’educazione a un tale sguardo non è solamente compito della psicologia. Essa è anche un frutto dello Spirito Santo. Questo Spirito, che abita in pienezza nella persona di Gesù, lo ha reso, durante la sua vita terrena, così attento alle gioie della vita quotidiana, così delicato e così persuasivo per rimettere i peccatori sul cammino di una nuova giovinezza di cuore e di spirito! È questo medesimo Spirito che ha animato la Vergine Maria e ciascuno dei santi. È questo medesimo Spirito che dona ancor oggi a tanti cristiani la gioia di vivere ogni giorno la loro vocazione particolare nella pace e nella speranza, che sorpassano le delusioni e le sofferenze.
È lo Spirito di Pentecoste che porta oggi moltissimi discepoli di Cristo sulle vie della preghiera, nell’allegrezza di una lode filiale, e verso il servizio umile e gioioso dei diseredati e degli emarginati dalla società. Poiché la gioia non può dissociarsi dalla partecipazione. In Dio stesso tutto è gioia poiché tutto è dono.
Questo sguardo positivo sulle persone e sulle cose, frutto d’uno spirito umano illuminato e dello Spirito Santo, trova presso i cristiani un luogo privilegiato di arricchimento: la celebrazione del mistero pasquale di Gesù. Nella sua passione, morte e risurrezione il Cristo ricapitola la storia di ogni uomo e di tutti gli uomini, col loro peso di sofferenze e di peccati, con le loro possibilità di superamento e di santità.
Responsorio – Cf. 1Cor 13, 4.7-8a; Rm 13, 8.10
℞. La carità è magnanima, benevola è la carità; tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. * La carità non avrà mai fine.
℣. Chi ama l’altro ha adempiuto la Legge, perché pienezza della Legge è la carità.
℞. La carità non avrà mai fine.
Orazione
O Dio, che nella beata Lucia dell’Immacolata [Ripamonti] ci hai dato un esempio di umile carità, donaci, per sua intercessione, la mitezza del cuore, affinché serviamo i nostri fratelli con l’amore di Gesù Cristo, tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

