A partire dal 1990, in base alla Legge 222/85, lo Stato italiano riserva ogni anno l’8xmille del gettito complessivo dell’Irpef per scopi sociali, umanitari, religiosi. La Legge 222, ottimo esempio di democrazia economica, prevede che sia il cittadino contribuente stesso a scegliere chi gestirà i fondi dell'8 per mille Irpef (art. 47), apponendo la propria firma in un apposito spazio nella dichiarazione dei redditi. Il contribuente può scegliere di affidare la gestione di quei fondi direttamente allo Stato oppure alle confessioni religiose che hanno stipulato un accordo con lo Stato italiano. La Chiesa cattolica italiana è, tra queste confessioni, l'Ente a cui i contribuenti italiani hanno dato più fiducia. Anche tu puoi dare il tuo sostegno con la tua firma a favore della Chiesa Cattolica italiana.
Come viene utilizzato l'8 x mille?
É la legge stessa a determinare le finalità: i fondi sono utilizzati "dallo Stato per interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali; dalla Chiesa cattolica per esigenze di culto della popolazione, sostentamento del clero, interventi caritativi a favore della collettività nazionale o di paesi del terzo mondo" (Legge 222/85 art. 48).
Sul sito www.8xmille.it vi è riportato:
- come vengono impiegati i fondi destinati alla Chiesa cattolica italiana.
- la mappa interattiva che riporta i progetti e le opere sostenute dall'8 x mille che i cittadini hanno destinato alla Chiesa Cattolica italiana.
- gli interventi realizzati fuori Italia e nelle emergenze internazionali.
- il rendiconto nazionale dell'utilizzo dei fondi da parte della Chiesa Cattolica:
- le testimonianze dirette dei protagonisti dell'utilizzo dei fondi dell'8 x mille gestiti dalla Chiesa Cattolica: