Il Vicariato per la Cultura struttura in modo stabile e ordinato la cura pastorale per la cultura (sia nei rapporti con tutte le realtà culturali diocesane, sia nel dialogo con Istituzioni ed Enti che animano la vita culturale della nostra società civile), secondo l’orizzonte indicato dal vescovo P. Tremolada nella Lettera pastorale 2022-2023 Le vie della Parola. Come la sacra Scrittura incontra la nostra vita al n° 61: «La cultura è ultimamente il sapere che fa vivere, o forse meglio, il saper vivere. Nella cultura il vivere si coniuga con il comprendere, l’esperienza con la coscienza, il sentire con il capire. Il rapporto con la vita fa la differenza tra la cultura e l’erudizione, ma anche tra la cultura e la competenza. La vera cultura genera sapienti e maestri, non professori ed esperti. […] La cultura ha le sue grandi parole, che sono poi le stesse della vita; conosce le grandi domande, identiche a quelle che ci pone la vita. Potremmo dire che la cultura è l’autocoscienza della vita stessa».
Per questo, concretamente, il Vicario per la Cultura ha il compito di:
dirigere e coordinare la pastorale diocesana per la scuola e per l’università, con gli uffici di Curia, le Fondazioni e le associazioni di riferimento:
Coordinare e promuovere l’azione pastorale delle realtà diocesane che operano in ambito culturale:
Coordinare e promuovere l’azione delle realtà diocesane che operano nel campo della formazione teologica:
Mantenere un costante dialogo e attivare una fruttuosa collaborazione con gli Enti di natura civile che promuovo in Diocesi la diffusione della cultura cristiana; in particolare con: