Nata a Brescia nel 1687, da famiglia nobile. Dopo aver ricevuto una distinta educazione nei migliori collegi, superate le difficoltà poste dai suoi familiari, entrò nel monastero delle Cappuccine di S. Maria della Neve nel 1705. Vi rimase fino alla morte, ricoprendovi vari incarichi, tra cui quello di maestra delle novizie. Favorita dai più singolari e spiccati fenomeni mistici, visse i trentadue anni di vita claustrale in lunghe preghiere e asprissime penitenze. Lasciò vari scritti di contenuto ascetico, tra cui una interessante Autobiografia. Morì nel 1737; le sue spoglie riposano ora nel nuovo monastero delle Clarisse Cappuccine di Brescia. Fu beatificata il 3 giugno 1900. Le sue reliquie sono venerate nel Monastero delle Clarisse Cappuccine a Brescia.
Dal Comune delle vergini, con salmodia del giorno dal salterio.
Ufficio delle letture
Seconda lettura
Dal «Trattato dell’umiltà» della beata Maria Martinengo (Bergamo 2017, 10)
L’anima umile partecipa della santità divina
Dio è santo per essenza, è la santità stessa e sembra che egli si glori e voglia esser lodato per questo suo attributo più che per ogni altro. Possiamo constatare ciò nei sommi spiriti celesti: essi cantano incessantemente «Santo, Santo, Santo», adorano in un immenso silenzio la santità di Dio, si infiammano sempre più del suo amore, e velandosi la faccia, confessano di non essere assolutamente capaci di comprendere la sua santità, di amarla, di lodarla sufficientemente. Però non cessano mai di proclamarla.
In modo simile si comporta l’anima umile. Fissa prima di tutto il suo sguardo nell’umanità sacrosanta di Gesù Cristo, Dio e uomo, e in essa vede l’espressione massima della più alta santità. Se ne forma l’immagine nella mente, formula dentro di sé il proposito di imitarlo, realizza questo proposito con l’azione e si trasforma all’interno e all’esterno imitando Gesù Cristo. Postosi questo divino modello dinanzi agli occhi, cerca di imprimerlo nel cuore, e penetrando in esso con uno sguardo sempre più semplice, contempla una nuova santità; per questo si sente sempre più infiammata dal desiderio di imitarla. E non trovando in sé nessun impedimento, abbandona se stessa ad ogni immagine e figura sensibile e così, spoglia di sé, entra in Dio, il quale la assorbe e la rende santa della propria santità.
Dio stesso desidera che noi acquistiamo una santità eccelsa e ha manifestato questo desiderio dicendo: «Siate santi, perché io sono santo». E Gesù, prima della sua passione, alzando gli occhi e le mani al Padre, pregò così: «Padre santo, santificali nella verità!».
Alzati, dunque, anima mia, e immergiti in quell’oceano di santità, decisa a non ritirartene mai, per diventare santa della santità stessa di Dio! Non posso sopportare le lodi che si fanno a qualche creatura, o perché si distingue per qualche virtù, come per esempio, per l’astinenza o per la mansuetudine, e perché sembra che in tutto si comporti con umiltà. Infatti penso che quell’anima sarà tanto più santa quanto più sarà svuotata di se stessa, perché con quello svuotamento interiore parteciperà di più della santità divina. Ma in verità, mio Dio, tu solo sei santo! Facci tutti santi, o Signore, distruggendo anzitutto in noi tutto ciò che si oppone alla tua santità.
Responsorio – Cfr. 1 Pt 1, 15. 2; 5, 5
℞. Come il santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta. * A voi grazia e pace in abbondanza.
℣. Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri.
℞. A voi grazia e pace in abbondanza.
Orazione
O Dio, che nella beata Maria Maddalena [Martinengo] ci offri un esempio mirabile di purezza e di mortificazione, fa’ che usiamo rettamente dei beni della terra e che giungiamo felicemente a te attraverso le vie della verità e della giustizia. Per il nostro Signore.

