Nato a Limone sul Garda il 15 marzo 1831, si aprì all’ideale missionario nell’Istituto don Mazza a Verona. Ordinato presbitero nel 1854, tre anni dopo partiva per l’Africa, nella certezza che gli africani sarebbero divenuti essi stessi protagonisti della loro salvezza. Ispirato dal Signore presso la tomba di S. Pietro, ideò un progetto per «salvare l’Africa con l’Africa». Nel 1867 fondò l’Istituto dei Comboniani e nel 1872 quello delle suore Comboniane. Voce profetica, annunciò nel Vaticano I che era giunta l’ora dell’Africa. Fidandosi del cuore di Cristo, «che palpitò e soffrì anche per la Nigrizia» e sapendo che «le opere di Dio nascono e crescono appiè del Calvario», spese tutta la sua vita per gli africani e si batté per la loro liberazione da ogni schiavitù. Ordinato vescovo dell’Africa centrale nel 1877, morì stroncato dalle fatiche il 10 ottobre 1881 a Kartoum, a soli cinquant’ anni. Il 17 marzo 1996 è stato beatificato e il 5 ottobre 2003 canonizzato. Le sue ossa furono disperse.
Dal Comune dei pastori, con salmodia del giorno dal salterio.
Ufficio delle letture
Seconda lettura
Dalle «Omelie» di san Daniele Comboni (Khartoum, 11 maggio 1873; D. Comboni, Gli Scritti, Roma 1992, pp. 3156-3159.3164)
Pastore, maestro e medico
Il primo amore della mia giovinezza fu per l’infelice Nigrizia, e lasciando quanto vi era per me di più caro al mondo, venni, or sono sedici anni, in queste contrade per offrire al sollievo delle sue secolari sventure l’opera mia. Successivamente, l’obbedienza mi richiamava in patria, a causa della cagionevole salute, ma tra voi lasciai il mio cuore. E oggi finalmente, ritornando fra voi, recupero il mio cuore per dischiuderlo al sublime e religioso sentimento della spirituale paternità, di cui volle Iddio che fossi rivestito dal supremo Pastore della Chiesa cattolica, il papa Pio IX. Sì, io sono già il vostro padre, e voi siete i miei figli, e come tali, vi abbraccio e vi stringo al mio cuore. Vi sono riconoscente per le entusiastiche accoglienze che mi faceste; esse dimostrano il vostro amore di figli, e mi persuadono che voi vorrete essere sempre il mio gaudio e la mia corona, come siete la mia parte e la mia eredità. Io ritorno fra voi per non mai più cessare d’essere vostro, e tutto al maggior vostro bene consacrato per sempre. Il giorno e la notte, il sole e la pioggia, mi troveranno egualmente e sempre pronto ai vostri spirituali bisogni; il ricco e il povero, il sano e l’infermo, il giovane e il vecchio, il padrone e il servo avranno sempre uguale accesso al mio cuore. Io prendo a far causa comune con ognuno di voi, e il più felice dei miei giorni sarà quello, in cui potrò dare la vita per voi.
Non ignoro affatto la gravità del peso che mi viene addossata, mentre come pastore, maestro e medico delle anime vostre, io dovrò vegliarvi, istruirvi e correggervi: difendere gli oppressi senza nuocere agli oppressori, riprovare l’errore senza avversare gli erranti, gridare allo scandalo e al peccato senza lasciar di compatire i peccatori, cercare i traviati senza blandire al vizio. Ma io a tanto peso mi sobbarco, nella speranza che voi tutti mi aiuterete a portarlo con gioia nel nome di Dio. Sì, io confido in voi, o stimati sacerdoti miei fratelli e figli in questo apostolato: voi sarete le mie braccia di azione per dirigere nelle vie del Signore il suo popolo, e insieme i miei angeli del consiglio. E in voi pure molto confido, o venerabili suore, che con mille sacrifici vi associate a me per coadiuvarmi nella educazione della gioventù femminile. E anche in voi tutti, o signori, confido perché vorrete sempre confortarmi colla vostra docilità alle amorose esortazioni che il mio dovere e il vostro bene mi consiglieranno di darvi.
Responsorio – Cfr. 1Cor 9, 19.22; Gb 29, 15-16
℞. Libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti, debole per i deboli. * Mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno.
℣. Ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo; padre io ero per i poveri.
℞. Mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno.
Lodi mattutine
Ant. al Ben. Lo Spirito del Signore mi ha mandato
a portare ai poveri il lieto annunzio
delle inesauribili misericordie del Cuore di Cristo.
Orazione
Dio, Padre di tutte le genti, che per lo zelo apostolico del santo vescovo Daniele [Comboni] hai esteso la tua Chiesa tra i popoli dell’Africa, concedile, per sua intercessione, di crescere nella fede e nella santità, e di arricchirsi sempre di nuovi figli, a gloria del tuo nome. Per il nostro Signore.
Vespri
Ant. al Magn. In verità vi dico:
quello che avete fatto a uno solo dei miei fratelli più piccoli,
l’avete fatto a me.

