Patrona secondaria della Diocesi e della città di Brescia

Sant’Angela Merici, Vergine

27 gennaio, memoria. Nella città di Brescia: Festa

Angela Merici (Desenzano del Garda, 1470 – Brescia, 1540) fondò a Brescia nel 1535 la Compagnia di sant’Orsola, istituzione di vita consacrata nel mondo, dotandola di Regola propria. I Ricordi e il Testamento manifestano profondo spirito evangelico e intensa vita spirituale. La diffusione della Compagnia e la nascita dei diversi Istituti di suore Orsoline hanno divulgato la venerazione della santa nel mondo. Il suo culto fu confermato il 30 aprile 1768; venne canonizzata il 24 maggio 1807. L’11 novembre 2009 è stata dichiarata Patrona secondaria della città e della Diocesi di Brescia. Il suo corpo è venerato nel santuario a lei dedicato a Brescia.

Dal Comune delle vergini.

Ufficio delle letture

Prima lettura

Dalla prima lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo (7, 25-40)

La verginità cristiana

Fratelli, riguardo alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia. Penso dunque che sia bene per l’uomo, a causa delle presenti difficoltà, rimanere così com’è. Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei libero da donna? Non andare a cercarla. Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella loro vita, e io vorrei risparmiarvele.
Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo! Io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perché vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.
Se però qualcuno ritiene di non comportarsi in modo conveniente verso la sua vergine, qualora essa abbia passato il fiore dell’età – e conviene che accada così – faccia ciò che vuole: non pecca; si sposino pure! Chi invece è fermamente deciso in cuor suo – pur non avendo nessuna necessità, ma essendo arbitro della propria volontà – chi, dunque, ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene. In conclusione, colui che dà in sposa la sua vergine fa bene, e chi non la dà in sposa fa meglio.
La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma se il marito muore è libera di sposare chi vuole, purché ciò avvenga nel Signore. Ma se rimane così com’è, a mio parere è meglio; credo infatti di avere anch’io lo Spirito di Dio.

Responsorio – 1 Cor 7, 34; Sal 72 (73), 26

℞. Dio è roccia del mio cuore, mia parte per sempre: * con lui, non desidero nulla sulla terra.
℣. Una vergine si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito:
℞. con lui, non desidero nulla sulla terra.

Seconda lettura

Dal «Testamento Spirituale» di sant’Angela Merici, vergine (Gli scritti. Regola, ricordi, testamento, Brescia 2001, 104-109)

Trattiamo con soavità come Dio

Mie carissime madri e sorelle in Gesù Cristo, sforzatevi, coll’aiuto della grazia, di acquistare e conservare in voi tale intenzione e sentimento buono, da essere mosse alla cura e al governo della Compagnia solo per amore di Dio e per lo zelo della salute delle anime. Se tutte le vostre opere saranno così radicate in questa duplice carità, non potranno portare se non buoni e salutiferi frutti. Perciò dice il Salvator nostro: «Un albero buono non può produrre frutti cattivi» (Mt 7, 18) come volesse dire che il cuore, quando è informato alla carità, non può produrre se non buone e sante opere. Onde ancora diceva sant’Agostino: Ama e fa’ quel che vuoi, come se dicesse chiaramente: la carità non può peccare.  Vi supplico ancora di voler ricordare e tenere scolpite nella mente e nel cuore tutte le vostre figliuole a una a una; e non solo i loro nomi, ma ancora la condizione e indole e stato e ogni cosa loro. Il che non vi sarà cosa difficile, se le abbraccerete con viva carità. Anche le madri secondo la carne, se avessero mille figliuoli, tutti se li terrebbero nell’animo totalmente fissi a uno a uno, perché così opera il vero amore. Anzi pare che, quanti più ne hanno, tanto più cresca l’amore e la cura particolare per ciascuno. Maggiormente le madri secondo lo spirito possono e devono far questo, perché l’amore secondo lo spirito è, senza confronto, molto più potente dell’amore secondo la carne. Dunque, mie carissime madri, se amerete queste nostre figliuole con viva e sviscerata carità, sarà impossibile che non le abbiate tutte particolarmente impresse nella memoria e nel cuore. Impegnatevi a tirarle su con amore e con mano soave e dolce, e non imperiosamente né con asprezza; ma in tutto vogliate esser piacevoli. Ascoltate Gesù Cristo che raccomanda: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore» (Mt 11, 29); e di Dio si legge che «governa con bontà eccellente ogni cosa» (Sap 8, 1). E ancora Gesù Cristo dice: «Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 30). Ecco perché dovete sforzarvi di usare ogni piacevolezza possibile. Soprattutto guardatevi dal voler ottenere alcuna cosa per forza: poiché Dio ha dato a ognuno il libero arbitrio e non vuole costringere nessuno, ma solamente propone, invita e consiglia. Non dico però che alle volte non si debba usare qualche riprensione e asprezza a tempo e luogo secondo l’importanza, la condizione e il bisogno delle persone, ma solamente dobbiamo essere mosse a questo dalla carità e dallo zelo delle anime.

Responsorio – Ef 5, 8-9; Mt 5, 14. 16

℞. Voi siete luce nel Signore: comportatevi come figli della luce. * Il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità.
℣. Voi siete la luce del mondo: risplenda la vostra luce davanti agli uomini. * Il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità.

Lodi mattutine

Ant. al Ben.  Vergine saggia, Angela
ha alimentato la lampada della sapienza con l’olio della carità
e ha illuminato il cammino di coloro che scelgono Cristo
come sposo e modello di vita.

Orazione

O Signore, l’intercessione della santa vergine Angela [Merici] ci affidi sempre al tuo amore di Padre, perché, seguendo i suoi esempi di carità e prudenza, custodiamo i tuoi insegnamenti e li testimoniamo nella nostra vita. Per il nostro Signore.

Vespri

 Ant. al Magn. Nel mondo, ma non nel mondo.
Angela, discepola fedele, ha aperto nuove strade
per gettare il seme della parola che illumina e che salva.