Sant’Arcangelo Tadini, presbitero

21 maggio, Memoria

Nacque il 12 ottobre 1846 a Verolanuova. Ordinato presbitero nel 1870, esercitò il suo ministero a Lodrino, a La Noce e, come parroco per 25 anni, a Botticino Sera. Vero pastore, si dedicò ai bisogni spirituali della sua parrocchia attraverso la predicazione e la catechesi. Attento ai segni dei tempi, diede vita a iniziative sociali, dedicandosi in particolare alle giovani operaie. Nel l900 fondò le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, con il compito di educare le giovani lavorando con loro. Devoto dell’Eucaristia e di Maria, uomo di profonda preghiera, fu apostolo instancabile del mondo del lavoro, al quale additò come modello Gesù lavoratore a Nazareth. Morì a Botticino Sera il 20 maggio 1912. Fu proclamato beato il 3 ottobre 1999 e canonizzato il 26 aprile 2009. Il suo corpo è venerato nella cappella della Casa Madre delle Suore Operaie della S. Casa di Nazareth a Botticino.

Dal Comune dei pastori, con salmodia del giorno dal salterio.

Ufficio delle letture

Seconda lettura

Dalle Omelie di sant’Arcangelo Tadini (Pertransiit benefacendo, Sermones, II, pp. 677-690; Botticino, Archivio della Congregazione)

Amore per l’umanità

Umanità: di questa parola alcuni uomini amano infiorarsi le labbra. Ma quale uomo ebbe mai tanto amore per l’umanità come Gesù? Chi mai discenderebbe dal cielo o uscirebbe dalla sua tomba per assumere l’umanità negli stadi più dolorosi? No, nessuno dei mortali per il solo amore verso l’umanità ritornerebbe alle strettezze dell’infanzia, alle angosce della vita. Noi, o signori, ritorneremmo volentieri ai giorni del collegio? Quando lo immaginiamo nel sonno, alla mattina ci consoliamo nell’assicurarci che è stato un sogno! Non così Gesù. Solo Gesù è il vero amante dell’umanità. Non intendo narrare per esteso tutto ciò che ha fatto per l’umanità; è una meravigliosa epopea che gli occhi più non vedranno, ma che la riconoscenza ha scolpito nei cuori.
Il nome di Gesù fa trasalire le anime; lo ripete la madre sulla culla del suo bambino; lo invoca il morente, raggio di speranza, pegno di perdono. I poeti esaltano la sua gloria, gli oratori ne celebrano le virtù; la pittura, la scultura, la musica ne disegnano l’immagine; l’architettura si volge all’inerte materia, la scuote e le grida: «Levati e manda anche tu la tua voce!». La pietra trasale, esulta e freme sotto le mani dell’artista ed ecco che si innalzano al cielo le volte grandiose, si ergono le maestose cupole delle stupende cattedrali a cantare un inno al benefattore dell’umanità. Il grido dell’innocenza si mescola alla voce del pentimento, il silenzio dei chiostri al rumore del mondo; è il grido dell’uomo che loda, che celebra, che esalta Gesù. Egli è il centro di tutti i cuori, il segno dell’unione.
Quando nella capanna di Betlemme si udì un vagito, era il vagito di Dio, che, pazzo d’amore per l’umanità, volle assumerla, farla sua. «Io vi lascio la mia immagine – egli dirà – vi lascio l’uomo. Amatelo. Tutto ciò che farete al fratello nel mio nome, lo avrete fatto a me». O natura, natura dell’uomo, dove sei? Vieni a destare un palpito in questi cuori di ferro, di’ loro che cessino di divorarsi. Sono fratelli. No! La natura non seppe dirla questa parola, ci volle Gesù. Sì, fu Gesù che prese l’umanità, se la fece sua, se la pose sul cuore e di lei diventò rappresentante solidale: «Tutto ciò che farete all’uomo sarà come fatto a me».
Appena Gesù spirò sulla croce, una nuova era apparve, iniziò il regno dell’amore puro e disinteressato: si ama l’uomo per Dio, si ama Dio per mezzo dell’uomo. O grandezza, o sublimità d’amore! O uomo, ecco Gesù, il benefattore dell’umanità, ecco il principio di ogni beneficenza. Gesù Cristo come uomo è il rappresentante più completo dell’umanità e chi ama l’umanità deve necessariamente amare Gesù, come chi odia questi, dovrà inevitabilmente odiare anche quella. L’umanità sarà amata o odiata né più né meno di come sarà trattato Gesù. Ecco l’ineffabile misura: chi ama Dio, ama anche il prossimo. Abbiamo vera compassione dell’umanità e ameremo Gesù; amiamo Gesù e noi saremo fornaci d’amore per l’umanità. Amanti appassionati di Dio diventano necessariamente amanti appassionati dell’umanità!

Responsorio – Gv 15, 12-13

℞. Questo è il mio comandamento: * che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi, (T.P. Alleluia).
℣. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. * che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi, (T.P. Alleluia).

Lodi mattutine

Ant. al Ben. Non siete voi a parlare,
ma parla in voi lo Spirito del Padre.

Orazione

O Dio, sostegno nella debolezza, che ci hai donato nel presbitero sant’Arcangelo [Tadini] un mirabile esempio di zelante pastore a servizio della famiglia e del mondo del lavoro, concedi anche a noi, per sua intercessione, di contribuire con il nostro impegno quotidiano a edificare la Chiesa nella carità. Per il nostro Signore.

Vespri

Ant. al Magn. Ti rendo grazie, o Cristo, buon pastore,
che mi hai guidato alla gloria:
il gregge che mi hai dato, sia con me nel tuo regno.