Medicus Mundi Italia è legata al Burundi dal 1968, anno di nascita dell’ospedale «Renato Monolo» della Diocesi di Kiremba, divenuto ospedale di riferimento per il Distretto. Il Burundi è uno dei Paesi più poveri al mondo: l’80% della popolazione vive con meno di 1,25 dollari al giorno e l’aspettativa di vita alla nascita è di soli 57,9 anni. Circa una famiglia su due soffre di insicurezza alimentare e la malnutrizione infantile è estremamente diffusa. Nell’area del Distretto di Kiremba, che comprende più di 340.000 abitanti, la situazione sanitaria e l’accesso ai servizi di salute di base sono precarie, con problematiche legate alle condizioni di povertà diffusa. I fattori che incidono negativamente sulle condizioni sanitarie della popolazione includono: la carenza di servizi di prevenzione, le difficoltà di accesso alle strutture sanitarie dovute alle distanze, la scarsità di attrezzature sanitarie adeguate, un livello di preparazione del personale non adeguato, la scarsità di fonti di acqua pulita e la disponibilità limitata di elettricità. Inoltre, per tutto il Distretto, è disponibile una sola ambulanza e le strade che collegano i CdS all’ospedale sono in pessime condizioni per la mancanza totale di manutenzione.
Proprio per questo, si rinnova il legame e il cammino con l’Ospedale “Renato Monolo di Kiremba” in Burundi, un luogo fortemente legato alla nostra storia missionaria e un luogo ancora caratterizzato da alcune forti povertà, sulle quali vogliamo continuare a offrire il nostro contributo. Ancora oggi molti bambini si presentano a Kiremba, ai diversi servizi dell’ospedale vittime della malnutrizione e, molto spesso, questi piccoli appartengono alle fasce più deboli e indigenti della popolazione. Insieme alla rete delle realtà bresciane continuiamo a lavorare per Kiremba mettendo in atto un progetto che ci consenta la presa in carico dei piccoli indigenti malnutriti offrendo a loro e alle loro famiglie le prime cure e l’inizio di un percorso di accompagnamento per uscire da questa situazione. Insieme alla diocesi, il progetto è seguito da Medicus Mundi Italia e dalla nostra associazione in loco, Kura Neza (in kirundi “crescere bene”).
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