San Lodovico Pavoni, presbitero

28 maggio, Memoria

Nacque a Brescia, l’11 settembre 1784 e visse in un’epoca caratterizzata da profondi rivolgimenti politici e sociali. Ordinato presbitero il 21 febbraio 1807, rinunciando a facili prospettive di carriera ecclesiastica, seppe donarsi con generosa creatività a chi più ne aveva bisogno: i giovani e fra essi i più poveri. Per loro aprì il suo Oratorio (1812), al quale affiancò l’Istituto di S. Barnaba (1821), un vero “Collegio d’Arti”, «ove almeno i derelitti trovassero gratuito ricovero e crescessero con sicurezza educati anche nelle arti onorate». Fra le arti, la più importante fu la Tipografia, la prima scuola grafica d’Italia, che ben presto divenne una vera casa editrice. Seppe elaborare un metodo educativo che si basa sui mezzi tipici della pedagogia preventiva: religione e ragione, amore e dolcezza, vigilanza e conoscenza. Progettò anche una scuola agricola nell’ex convento francescano di Saiano. Nel 1841 accolse nell’Istituto i sordomuti. Nel 1847 fondò la Congregazione dei Figli di Maria Immacolata (Pavoniani). Morì a Saiano, dove si era recato per mettere a salvo i suoi ragazzi, il 1°aprile 1849, ultima delle “Dieci Giornate” di Brescia. Fu beatificato il 14 aprile 2002 e canonizzato il 16 ottobre 2016. Il suo corpo è venerato nella chiesa dell’Immacolata a Brescia.

Dal Comune dei pastori, con salmodia del giorno dal salterio.

Ufficio delle letture

Seconda lettura

Dagli scritti di san Lodovico Pavoni, presbitero (Dall’Archivio generale della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata, Raccolta ufficiale, I 40-43, 61-62)

Gioie e speranze di un fondatore

Diletti figli e fratelli in Gesù Cristo! La buona educazione della gioventù, a giudizio di persone sagge, è sempre stata di somma importanza; oggi, poi, non v’è alcun conoscitore della nostra realtà sociale che non la ritenga anche urgente e necessaria. Infatti i fanciulli poveri, sempre più numerosi, appena hanno appreso i rudimenti della dottrina cristiana, sono costretti per necessità della loro condizione ad abbandonare la scuola e le attenzioni premurose dei saggi insegnanti per dedicarsi a un lavoro; ed eccoli al naufragio. Preoccupato per questa situazione e spinto da ardente brama di giovare a questi infelici, mi determinai a erigere il mio Istituto, con quale esito felicissimo voi lo potete dire perché, per saggia disposizione della provvidenza, foste i primi a ricavarne vantaggio. Devo confessare che provo una grande gioia nel constatare che il numeroso gruppo di giovani che la divina misericordia mi ha affidato sta crescendo sempre più caro alla religione e alle arti onorate; è un’ampia ricompensa ai sacrifici e alle fatiche sopportate per realizzare il mio progetto. Tuttavia non è sufficiente per trovare un conforto, come vorrei, all’affanno che continuamente mi fa soffrire per non poter dilatare il mio aiuto all’estremo bisogno di tanti altri che a ogni istante mi chiedono d’essere accolti ed educati.
La mia speranza è sostenuta dalle ottime disposizioni che avverto in voi, di consacrarvi generosamente allo sviluppo di quest’opera di carità e potere, in tal modo, portare a compimento il disegno lungamente meditato, di formare una sacra famiglia di religiosi che, intimamente legati fra di loro con i vincoli della perfezione cristiana, si occupano senza posa per il bene della gioventù abbandonata, impegnandosi con assiduità a educarla cristianamente nella religione e nelle arti. Sostenuto da tale speranza, non posso che incoraggiarvi a realizzare il comune progetto, pregandovi di considerare che si tratta di tener aperta una istituzione per accogliere quella parte dell’umanità bisognosa, che è la più cara all’amorosissimo Cuore di Gesù, e di perpetuare in questa nostra patria una scuola di carità tanto opportuna per consolidare la formazione morale, per migliorare le arti e per salvare tante vittime innocenti. Furono queste le dolci attrattive con cui piacque al Signore di chiamar me dal quieto soggiorno della mia casa paterna e invogliarmi alla volontaria oblazione di tutto me stesso, che ho fatto tanto volentieri, in vantaggio di un così grande e pubblico bene; questo fu il conforto con cui il Signore mi animò a superare i tanti ostacoli che si frapposero al buon esito del mio intento. Piaccia a lui che questi siano anche i dolci vincoli che legano i vostri cuori in santa armonia per sostenere, tutti assieme, il difficile impegno.
Perché le mie speranze abbiano un fondamento sicuro e perché voi pure abbiate a conoscere quale metodo e quale sistema di vita religiosa vi assumete consacrandovi a Dio in questa Congregazione, ve ne espongo brevemente le regole fondamentali. Leggetele, vi prego, attentamente e, dopo aver consultato il divin Crocifisso, esternate con tutta libertà i vostri sentimenti, perché riesca a conoscere chi di voi il Signore ha scelto a far parte di questa sacra Famiglia per condividere con me le loro fatiche nella santa impresa.

Responsorio – 1Ts 2, 8; 1Cor 9, 22

℞. Affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita: * perché ci siete diventati cari. (T.P. Alleluia).
℣. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. * perché ci siete diventati cari. (T.P. Alleluia).

Lodi mattutine

Ant. al Ben. Non siete voi a parlare,
ma parla in voi lo Spirito del Padre. (T.P. Alleluia).

Orazione

O Dio, che hai scelto san Lodovico [Pavoni], presbitero, infiammato di carità evangelica, come padre degli adolescenti e maestro di dottrina cristiana, concedi a noi benignamente, per sua intercessione, di seguirne l’esempio animati dallo stesso spirito. Per il nostro Signore.

Vespri

Ant. al Magn. Ti rendo grazie, o Cristo, buon pastore,
che mi hai guidato alla gloria:
il gregge che mi hai dato sia con me nel tuo regno. (T.P. Alleluia).