San Rocco

16 agosto, Memoria facoltativa

Visse nella seconda metà del XIV secolo. Nacque a Montpellier (Francia); venduti tutti i suoi beni, partì pellegrino per Roma, assistendo lungo il viaggio gli ammalati di peste in varie città. Arrestato come spia presso Angera sul Lago Maggiore, morì ancora giovane, dopo cinque anni di carcere. Il suo culto si estese in molte regioni e anche nella nostra Diocesi numerose chiese e altari sono a lui dedicati. Era invocato come patrono soprattutto nelle malattie contagiose e nelle epidemie di peste.

Dal Comune dei santi, con salmodia del giorno dal salterio.

Ufficio delle letture

Seconda lettura

Dal Decreto «Apostolicam actuositatem» del Concilio Vaticano II sull’apostolato dei laici (n. 8)

Chi dà al bisognoso, dona a Cristo

Mentre ogni esercizio di apostolato deve trarre origine e vigore dalla carità, alcune opere, quelle che Cristo Signore volle fossero segni della sua missione messianica (cfr. Mt 11, 4-5), per natura propria sono atte a diventare vivida espressione di carità.
Il più grande comandamento nella legge è amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come se stessi (cfr. Mt 22, 37-40). Ma questo precetto della carità verso il prossimo, Cristo lo ha fatto proprio e lo ha arricchito di un nuovo significato avendo voluto identificare se stesso con i fratelli come oggetto della carità, dicendo: Ogni volta che voi avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me (Mt 25, 40). Egli infatti, assumendo la natura umana, con una solidarietà soprannaturale, ha legato a sé come sua famiglia tutto il genere umano, e ha stabilito la carità come distintivo dei suoi discepoli con le parole: Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni verso gli altri (Gv 13, 35).
La santa Chiesa, come nelle sue origini, unendo l’«agape» con la cena eucaristica si manifestava tutta unita nel vincolo della carità attorno a Cristo, così in ogni tempo si riconosce da questo contrassegno della carità, e mentre gode delle iniziative altrui, rivendica le opere di carità come suo dovere e diritto inalienabile. Perciò la misericordia verso i poveri e gli infermi, come pure le cosiddette opere caritative e di mutuo aiuto, destinate ad alleviare le necessità umane d’ogni genere, sono tenute dalla Chiesa in particolare onore.
Oggi che i mezzi di comunicazione sono divenuti più rapidi, le distanze tra gli uomini quasi eliminate e gli abitanti di tutto il mondo resi quasi membri di un’unica famiglia, tali attività e opere sono divenute molto più urgenti e universali. L’azione caritativa oggi può e deve abbracciare assolutamente tutti gli uomini e tutte quante le necessità. Dovunque c’è chi manca di cibo e bevanda, di vestito, di casa, di medicine, di lavoro, di istruzione, dei mezzi necessari per condurre una vita veramente umana, chi è afflitto da tribolazioni e da malferma salute, chi soffre l’esilio o il carcere, ivi la carità cristiana deve cercarli e trovarli, consolarli con premurosa cura e sollevarli porgendo aiuto. Quest’obbligo si impone prima di ogni altro ai singoli uomini e popoli che vivono nella prosperità.
Affinché tale esercizio di carità possa essere al di sopra di ogni sospetto e manifestarsi tale, si consideri nel prossimo l’immagine di Dio secondo cui è stato creato, e Cristo Signore, al quale veramente è donato quanto si dà al bisognoso; si abbia riguardo, con estrema delicatezza, alla libertà e dignità della persona che riceve l’aiuto; la purezza d’intenzione non sia macchiata da ricerca alcuna della propria utilità o da desiderio di dominio; siano anzitutto adempiuti gli obblighi di giustizia perché non si offra come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia; si eliminino non solo gli effetti, ma anche le cause dei mali; l’aiuto sia regolato in modo tale che coloro i quali lo ricevono vengano, a poco a poco, liberati dalla dipendenza altrui e divengano autosufficienti.
I laici, dunque, abbiano in grande stima e sostengano, nella misura delle proprie forze, le opere caritative e le iniziative di assistenza sociale, private e pubbliche, anche internazionali, con cui si porta un aiuto efficace agli individui e ai popoli che si trovano nel bisogno, cooperando in ciò con tutti gli uomini di buona volontà.

RESPONSORIO – Cfr. Mt 25, 35.40; Gv 15, 12

℟. Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato. * Quando avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.
℣. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
℟. Quando avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

Orazione

Il tuo amore, o Padre, accompagni sempre la Chiesa ancora pellegrina sulle strade del mondo, perché, sull’esempio di san Rocco, possa portare i frutti di una carità operosa al servizio dei poveri e dei sofferenti. Per il nostro Signore.