Santa Geltrude Caterina Comensoli, vergine

18 febbraio, Memoria

Nacque a Bienno il 18 gennaio 1847. È presto attratta da Gesù presente nell’Eucaristia, che riceve per la prima volta bambina di non ancor sette anni.
Parla a tutti dell’Eucaristia, fonte di gioia e scuola di vita. Il suo motto: «Gesù, amarti e farti amare!». Il 15 dicembre 1882 fonda l’Istituto delle Suore Sacramentine di Bergamo, consacrate all’adorazione perpetua di Gesù, presente nell’Eucaristia, e dedite all’educazione cristiana della gioventù. Muore il 18 febbraio 1903. Il suo ultimo pensiero è ancora per Gesù presente nel mistero eucaristico. È stata beatificata il 1° ottobre 1989 e canonizzata il 26 aprile 2009. Il suo corpo è venerato nella chiesa della Casa Generalizia delle Suore Sacramentine a Bergamo.

Dal Comune delle vergini, con salmodia del giorno dal salterio.

Ufficio delle letture

Seconda lettura

Dagli «Scritti» di santa Geltrude Caterina Comensoli (Esortazioni e consigli: 15, 6, 1, 2, 3, 42, 64, 8, 9, 17, 11, 39, 52, 63)

Gesù non cessa di amarti      

Dio è carità, nascondersi in lui è amare, è sacrificarsi, è dimenticarsi di sé. Vivi dunque in Dio solo, come Gesù nel tabernacolo e con le tue preghiere cerca di attirare le anime a lui, i peccatori a conversione sincera, i fratelli e le sorelle a una grande santità. L’anima piena di Dio ama il silenzio e la solitudine, perché ha Dio nel cuore che le parla e l’attira a sé con affetto d’amore. È nella solitudine che si trovano pietre preziose, vive, con cui fabbricare la città di Dio. Dio ha disegni grandi su di te; presentati a lui con cuore largo, confidente, fiducioso. Il cuore piccolo e stretto non farà mai un passo verso la santità. Sii fedele alle ispirazioni e promesse e Gesù ti concederà la grazia di scoprire il fondo della tua miseria per poi innalzarti sopra te stessa e trasformarti in lui. Ogni mattina nella santa Messa alla elevazione dell’Ostia e del Sangue prezioso, chiedigli che distrugga in te la gelosia, la superbia e ti trasformi in tutta umiltà; più avanzerai nella virtù dell’umiltà e più la pace, l’allegrezza, l’amor di Dio riempiranno il tuo cuore da farti gustare il paradiso in terra. Dio si accosta all’umile e lo rischiara con la sua luce divina.
Gesù «non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo» (Fil 2, 6). I tesori da conquistare qui sulla terra sono: sacrificio, umiltà, mansuetudine, pazienza, dolcezza, far buon viso a tutti e compatire tutti. Gesù non cessa di amarti, ogni istante della tua vita è un suo tratto d’amore; e tu avrai in cuore un istante per non pensare a lui e non amarlo? L’anima che ama Dio ama poco se stessa e combatte contro l’amore di sé. Bisogna amare puramente: cioè senza interesse, senza consolazione, povere di beni materiali e spirituali; Dio darà e farà ciò che manca. Gesù «umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte di croce» (Fil 2, 8). L’obbedienza è l’olocausto di se stessi, è piena adesione alla volontà di Dio. L’obbediente s’appoggia a Dio solo e fa tutto con calma e pace, perché in unione con Dio portare la croce, tutto diventa soave e leggero. Avanti con coraggio: la vetta è alta, scabrosa, piena di spine. Bisogna sudare, sudare sangue se occorre, ma non dimettersi. Vivi sempre alla presenza di Dio, ama il prossimo con vera carità che abbracci tutti gli uomini e in modo particolare la gioventù. Infine non intraprendere nulla senza aver domandato soccorso al Padre dei lumi, perché discenda con la pienezza dei suoi doni, circondi e penetri il tuo cuore con le sue amorose cure.

Responsorio – Cfr. Sir 16, 24

℞. Ascoltami, figlio, e impara la scienza, e nel tuo cuore tieni conto delle mie parole. * Io parlo nel silenzio e dono pace al cuore.
℣. Ama il silenzio e cerca solo Dio e la sua gloria. * Io parlo nel silenzio e dono pace al cuore.

Lodi mattutine

Ant. al Ben. Gesù Cristo abita in mezzo a noi,
per esserci accanto, sempre pronto ad aiutarci.

Orazione

O Dio, che in santa Geltrude [Comensoli], vergine, ci hai donato un vivo esempio di amore al sacramento dell’Eucaristia, fa’ che, imitando la sua testimonianza, cresca in noi il desiderio di conformare sempre di più la nostra vita al mistero che celebriamo, per dare al mondo un segno luminoso della carità che anticipa la gloria del Regno. Per il nostro Signore.

Vespri

Ant. al Magn. Nell’Eucaristia si gusta la dolcezza spirituale nella sua stessa fonte
e si fa memoria dell’altissima carità di Cristo.