S. Messa di ringraziamento per S. Maria Troncatti

Cattedrale | Domenica 23 novembre 2025

Vorrei partire da una considerazione che mi sembra importante e che già in altre occasioni abbiamo condiviso. Spesso ci ripetiamo parole e intuizioni che ci stanno a cuore, ma forse merita fermarci e riflettere più a fondo: che cosa resterà, negli anni a venire, del nostro modo di pensare a Santa Maria Troncatti? Come continueremo a guardare a questa figura luminosa che la Chiesa ci consegna come modello e intercessione?

Non fu l’unica canonizzata in quello specifico anno giubilare. Ma, come sappiamo, l’Anno Santo è un tempo particolare nel quale Dio effonde con sovrabbondanza la sua grazia. È il tempo in cui Egli “fa grazia”, perché Dio è misericordioso. La misericordia è, in fondo, il vero nome della grazia: quando Dio si manifesta nel cuore dell’uomo, lo fa sempre con misericordia.

San Giovanni ci ricorda che siamo deboli e fragili. Eppure, proprio lì, nella nostra debolezza, la misericordia di Dio rivela la sua grandezza. La Scrittura ci insegna che la misericordia è un cuore che si apre ai miseri: è il cuore stesso di Dio che si apre alle nostre povertà, alle nostre fatiche, ai nostri limiti. È una parola che non umilia, ma consola; una parola capace di parlare alle generazioni di ieri e di oggi.

Possiamo dire che ci sono due forme attraverso le quali la misericordia di Dio si manifesta concretamente nella storia.

La prima è la cura delle sofferenze: Dio si fa vicino, fascia le ferite, rialza chi è caduto.

La seconda è la capacità di trasformare il dolore in una passione per la pace, per la riconciliazione, per il bene.

Ebbene, Santa Maria Troncatti è stata una grande testimone di entrambe queste forme di misericordia.

Prima di tutto, si è presa cura, con dedizione instancabile, di tante persone deboli e dimenticate. Agli occhi del mondo si trattava di popolazioni quasi invisibili, nascoste nelle foreste dell’Amazzonia, visitate spesso più per essere sfruttate che per essere amate. Lei, invece, con la sapienza dei piccoli e la forza dei miti, ha saputo farsi prossima. Ha offerto assistenza sanitaria con una competenza sorprendente e una generosità senza limiti; ha restituito dignità a chi non ne aveva; ha suscitato un risveglio profondo nelle comunità che incontrava.

C’è poi un secondo tratto fondamentale: è stata un’artigiana di pace. In un contesto segnato da violenze, incomprensioni, conflitti tra tribù e tensioni legate anche alla presenza coloniale, Maria Troncatti ha scelto la via evangelica della riconciliazione. Ha ascoltato, ha dialogato, ha fatto da ponte quando tutto sembrava chiuso e ostile. È diventata presenza di pace proprio dove regnavano vendetta e diffidenza.

Infine – e questo è forse l’aspetto più profondo – chi ha studiato il suo cammino spirituale, seguendolo dalle prime pagine del suo diario nel 1912 fino alla fine della sua vita, sa bene che Maria Troncatti custodiva un segreto: una comunione intima con Dio, nascosta agli occhi del mondo ma sorgente di una straordinaria fecondità. Un segreto che emerge soprattutto nella sua preghiera più personale, dove consegna a Dio la sua vita, la sua missione, la sua intera esistenza.

E allora comprendiamo che ciò che oggi celebriamo non è soltanto il valore delle sue opere visibili, ma il frutto della grazia che ha trasformato il suo cuore. È la grazia che permette a un’esistenza umile di diventare luminosa; è la grazia che introduce alla vera vita, quella che Cristo promette nel Vangelo.

La canonizzazione di Santa Maria Troncatti è quindi l’attestazione pubblica che Dio l’ha condotta alla pienezza: è la proclamazione che la sua vita, vissuta spesso nel nascondimento, ora risplende davanti alla Chiesa come un modello. È la conferma che la sua fedeltà ha vinto la paura, il male, la morte, ed è entrata nella gioia di Cristo.

E oggi, guardando a lei, sentiamo che ci accompagna nel cammino: ci insegna la misericordia che cura, la pace che costruisce, il silenzio che unisce a Dio. Ci invita, come lei, a farci piccoli, ad amare senza riserve, a lasciare che Cristo trasformi il nostro cuore.

+ Pierantonio Tremolada