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Giovani in Missione 2023

Riprendiamo anche quest’anno, accompagnati dall’Ufficio per le Missioni e in collaborazione con l’Ufficio per gli Oratori, i Giovani e le Vocazioni, il tradizionale percorso che aiuta i giovani ma anche gli oratori a pensare a un “viaggio di incontro nel mondo”. Non vogliamo rinunciare ad allargare la mente e il cuore. Viaggeremo e vivremo esperienze di incontro con popoli e culture che ormai vivono anche nella nostra terra. Papa Francesco ci ha ricordato che “non possiamo affrontare la nostra vita da soli”…apriamoci e prepariamoci a viaggiare con il cuore e con la nostra passione per gli altri.

Il cammino di questo anno avrà come contenuto anche la riflessione sul messaggio per la prossima GMG di Lisbona 2023, per essere in comunione con i giovani di tutto il mondo.

Se hai tra i 18 e i 30 anni…se hai voglia di aprire te stesso e il tuo cuore al mondo…se il tuo Oratorio vuole organizzare una esperienza di gruppo iscriviti mandando una mail a giovani.missione@diocesi.brescia.it, specificando nome e cognome, paese di provenienza, data di nascita. Se avete invece un gruppo nel vostro Oratorio basta che si registri il responsabile dell’attività.

Oppure puoi completare il il form che trovi a questo indirizzo: https://forms.gle/vTKWrYKmTewcvoi77 

Al primo appuntamento presenteremo il cammino e poi il calendario delle proposte.

Gli Oratori potranno camminare secondo un loro percorso definito dal responsabile mentre tutti gli altri condivideranno un percorso di formazione e condivisione a Casa Foresti .

Qui è possibile scaricare la locandina.

Qui è possibile vedere il video di presentazione


Ottobre Missionario 2022

Il mese di ottobre, nella Chiesa italiana, è particolarmente dedicato alla preparazione e alla celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale che ricorre sempre nella penultima domenica del mese. Ogni anno questo appuntamento vuole alimentare la fraternità universale della Chiesa, ossia la comunione con tutte le Comunità Cristiane sparse nel mondo, oltre all’impegno di solidarietà con le Chiese di più recente formazione, con quelle che vivono nei paesi più poveri e con quelle che soffrono persecuzione.
Inoltre, dal punto di vista pastorale, il “mese missionario” diventa l’occasione per aiutare le nostre comunità cristiane e i tutti i credenti ad alimentare la propria “missione” nella Chiesa e nel mondo.

«Di me sarete testimoni» – La chiamata di tutti i cristiani a testimoniare Cristo

È il punto centrale, il cuore dell’insegnamento di Gesù ai discepoli in vista della loro missione nel mondo. Tutti i discepoli saranno testimoni di Gesù grazie allo Spirito Santo che riceveranno: saranno costituiti tali per grazia. Ovunque vadano, dovunque siano. Come Cristo è il primo inviato, cioè missionario del Padre (cfr Gv 20,21) e, in quanto tale, è il suo “testimone fedele” (cfr Ap 1,5), così ogni cristiano è chiamato a essere missionario e testimone di Cristo. E la Chiesa, comunità dei discepoli di Cristo, non ha altra missione se non quella di evangelizzare il mondo, rendendo testimonianza a Cristo. L’identità della Chiesa è evangelizzare.

Queste parole appartengono all’ultimo colloquio di Gesù Risorto con i suoi discepoli, prima di ascendere al Cielo, come descritto negli Atti degli Apostoli: «Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra» (1,8). E questo è anche il tema della Giornata Missionaria Mondiale 2022, che come sempre ci aiuta a vivere il fatto che la Chiesa è per sua natura missionaria.

Rimane sempre valida l’osservazione di San Paolo VI: «L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni» (Evangelii nuntiandi, 41). Perciò è fondamentale, per la trasmissione della fede, la testimonianza di vita evangelica dei cristiani. D’altra parte, resta altrettanto necessario il compito di annunciare la sua persona e il suo messaggio. Infatti, lo stesso Paolo VI così prosegue: «Sì, è sempre indispensabile la predicazione, questa proclamazione verbale di un messaggio. […] La parola resta sempre attuale, soprattutto quando è portatrice della potenza di Dio.

Le proposte diocesane per il mese missionario sono la recita del rosario presso alcuni monasteri di clausura della diocesi e la veglia missionaria.

 


Di me sarete testimoni – Veglia Missionaria 2022

La Giornata Missionaria Mondiale 2022 trova il suo principale riferimento tematico nel messaggio di Papa Francesco, pubblicato il 6 gennaio scorso, che porta il titolo «Di me sarete testimoni» (At 1,8). Il Papa ci dice: «Come Cristo è il primo inviato, cioè missionario del Padre (cfr Gv 20,21) e, in quanto tale, è il suo “testimone fedele” (cfr Ap 1,5), così ogni cristiano è chiamato a essere missionario e testimone di Cristo. E la Chiesa, comunità dei discepoli di Cristo, non ha altra missione se non quella di evangelizzare il mondo, rendendo testimonianza a Cristo. L’identità della Chiesa è evangelizzare».

Siamo tutti invitati a partecipare alla Veglia Missionaria che si svolgerà Sabato 22 Ottobre alle ore 20.30 in Cattedrale, in cui verrà consegnato il crocifisso ai missionari partenti.

Ricordiamo che un’altra proposta diocesana per il mese missionario è la recita del rosario presso alcuni monasteri di clausura della diocesi.

 

 


Agenda 2030 – Corsi di formazione per le scuole

Con la Legge 92/19, seguita dalle Linee Guida contenute nel D.M. 35/2020, è stata introdotto nuovamente nella scuola italiana l’insegnamento dell’educazione civica, anche se in forma trasversale fra discipline. È possibile affrontare gli argomenti, oltre che con lezioni dei docenti, anche attraverso la partecipazione degli studenti a laboratori e progettualità, attorno a tre assi: lo studio della costituzione Italiana, la cittadinanza digitale e lo sviluppo sostenibile.

In particolare, quest’ultimo aspetto prevede la conoscenza e la promozione degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.

In questo quadro vuole inserirsi la proposta “Cosa c’entro io con l’Agenda 2030” promossa dall’Area della mondialità della Diocesi di Brescia. L’esperienza prosegue, in forma rinnovata, il percorso intrapreso da 15 anni con l’esperienza di “BresciaMondo”, proposta in moltissime scuole della nostra provincia

 


Una chiesa per San Paolo VI

Don Pedro Conti, bresciano, vescovo della diocesi di Macapà dove opera[1]no alcuni i fidei donum bresciani, ha inoltrato all’Ufficio per le Missioni una richiesta di aiuto per la creazione di una nuova parrocchia intitolata a S. Paolo VI. Ecco il suo appello.

BISOGNO. “La città di Macapà, sede della Diocesi omonima ha raggiunto ormai i 500mila abitanti. In questo momento contiamo su 13 parrocchie urbane, che hanno in media più di 38mila abitanti ciascuna. È urgente la necessità di aprire nuove parrocchie per servire meglio e con più vicinanza la nostra gente. Ci preoccupano soprattutto le nuove periferie in continua espansione e i grandi agglomerati di case popolari. Purtroppo, la politica agraria dei Governi, in questi anni, non ha aiutato la gente a fermarsi in campagna. I giovani vengono in città per studiare e non ritornano più nel campo o in riva ai fiumi per essere contadini e pescatori. Per il numero degli abitanti dovremmo creare almeno due nuove parrocchie. La mancanza, però, dei Padri e di abitazioni adeguate ci hanno impedito, finora, di realizzare questo progetto nonostante la sua urgenza sia ogni giorno più evidente.

SOGNO. Da quando papa Paolo VI è stato proclamato prima Beato e poi Santo “sogniamo” con una parrocchia che porti il suo nome. È un sogno mio e dei quattro fidei donum bresciani che operano nella diocesi di Macapà, ma, soprattutto sarebbe un modo per rilanciare quell’avvenimento decisivo per la storia della Chiesa che è stato il Concilio Vaticano II di cui San Paolo VI ha portato il peso della conclusione.

PROPOSTA. Sin dal settembre 2019 abbiamo ricevuto una proposta per l’acquisto di una struttura già pronta, in un’area che sarebbe eccellente per la creazione almeno di una nuova parrocchia che potremmo chiamare subito col nome di ‘S. Paolo VI’. Il prezzo dell’acquisto era troppo alto e abbiamo declinato l’offerta. Agli inizi di quest’anno però, i proprietari hanno dimezzato il prezzo, insistendo che vorrebbero che la chiesa continuasse a essere “cattolica” e non passasse, magari, ad essere evangelica o qualcosa d’altro. Oggi il prezzo sarebbe di 650mila Reais, circa 100mila euro. Durante tutti i primi sei mesi del 2021 abbiamo fatto il possibile per vendere una struttura di cui la Diocesi possiede il terreno, sul quale un’Associazione ha costruito un capannone con il permesso di uno dei vescovi, miei predecessori, così da poter acquistare la struttura che ci interessa per la nuova parrocchia. Purtroppo, però i rimanenti soci di questa associazione non hanno voluto vendere. Così siamo ritornati al punto di partenza, ossia senza soldi per comperare quanto necessario per iniziare la nuova parrocchia. Per questo mi sono fatto coraggio e ho steso la mano ancora una volta, per vedere se riusciamo a raggiungere i 100mila euro. Credo che unendo le forze tra Brescia e Milano, sempre nel ricordo di S. Papa Paolo VI, dovremmo farcela”

 

PER SOSTENERE IL PROGETTO 

  • Con bonifico:  Banca di appoggio: Bper  – Iban: IT02R 0538711205 000042708664 Diocesi di Brescia, Ufficio per le Missioni – Causale: microprogetto Brasile
  • Con una donazione attraverso Carta di Credito o Paypalspecificando nel messaggio opzionale “donazione microprogetto Brasile”

Ciad – Un Progetto a sostegno dei carcerati

Carissimi, sono padre Marco Vailati, missionario comboniano, opero e lavoro in Ciad dal 1996. Dal 2019 mi trovo nella capitale del Ciad, N’djamena, sono l’economo dei Missionari Comboniani e anche il Cappellano delle Carceri di N’djamena. In un primo tempo la struttura che ospitava i quasi tremila carcerati si trovava alla periferia sud della Città. Un grosso incendio doloso ha messo fine a questa struttura e i carcerati sono stati trasportati in un nuovo edificio molto più sicuro alla periferia Nord della città.

SCUOLA – Personalmente passo con loro la giornata del sabato. Celebro la Santa Messa per i cattolici e incontro i catecumeni che si preparano al Battesimo. Da due anni a questa parte abbiamo aperto una piccola scuola per imparare a leggere e scrivere e sempre una trentina di detenuti segue fedelmente il corso e sono contenti di questa possibilità che viene loro offerta. Ci sono crimini di tutti generi ma il grosso problema è che molti di loro sono in attesa di giudizio e passano anni prima di avere la sentenza. Ho potuto contattare due o tre avvocati che ci aiutano nel seguire queste pratiche e poterle risolvere con più agilità. La struttura seppur nuova presenta molte carenze soprattutto nel campo dell’igiene e dell’alimentazione. Molte sono le malattie che si trasmettono uno con l’altro.

SERVIZIO – Mi accompagnano in questo servizio due suore, una si occupa delle medicine e della visita ai malati in carcere e l’altra della catechesi. Un seminarista del seminario maggiore va la domenica per il catechismo. A Natale, a Pasqua e durante tutto l’arco dell’anno portiamo loro carne, pane, olio, riso, sale e alimenti vari e il sapone per l’igiene personale. Facciamo quel che possiamo con i pochi mezzi che abbiamo a disposizione. In carcere incontro musulmani, protestanti, atei, uomini e donne con storie personali e drammi assurdi e terribili. Tutti sono contenti di vederci e tutti ci salutano con rispetto e simpatia. Un giorno un musulmano mi ha detto: “Grazie perché oggi siete venuti a pregare con noi. Dio vi benedica”.

BATTESIMI – Nel tempo pasquale ho vissuto la fortuna di battezzare una decina di giovani che da anni si preparano al Battesimo. “Padre – mi hanno detto – siamo figli di Dio, vogliamo anche noi il battesimo, vogliamo diventare cristiani”. Che bello, che emozione e che gioia. Dio c’è e lavora in tanti cuori devastati dal male ma toccati dalla Grazia di Dio. Un caro saluto a voi amici e lettori di Kiremba che da sempre sostenete l’opera dei missionari. Se potrete darci una mano, vi ringrazio fin d’ora. Questo servirà per l’acquisto delle medicine, del pane e per il corso di alfabetizzazione, per il bene di tutti questi poveri che sono sempre nostri fratelli e sorelle. Con stima e riconoscenza.

PER SOSTENERE IL PROGETTO 

  • Con bonifico:  Banca di appoggio: Bper  – Iban: IT02R 0538711205 000042708664 Diocesi di Brescia, Ufficio per le Missioni – Causale: microprogetto Ciad
  • Con una donazione attraverso Carta di Credito o Paypal, specificando nel messaggio opzionale “donazione microprogetto Ciad”:

 

Giovedì 26 maggio, alle ore 20:30, presso il teatro Agorà di Ospitaletto (Piazza S. Rocco, 10, Ospitaletto, Bs), si terrà il LabMissio 2022, dal titolo “Vivere per Dono”, in consonanza con il tema del prossimo Festival della Missione.
In continuità con l’edizione dello scorso anno, l’evento consisterà in un dialogo tra parole e musica: ospiti della serata saranno Mons. Christian Carlassare, vescovo di Rumbek in Sud Sudan vittima lo scorso anno di un attentato, e Salvatore Attanasio, padre dell’ambasciatore italiano in R.D. Congo Luca Attanasio, rimasto ucciso in un agguato. Grazie al contributo musicale dell’acoustic band “Daddy’s Gotta Go” e alla moderazione di Stefano Femminis, responsabile dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Milano, i testimoni racconteranno il significato dell’essere dono e del saper perdonare.
L’evento si colloca nel contesto del percorso di animazione missionaria della nostra Diocesi e dei Giovedì della Missioni, animati dagli istituti missionari presenti a Brescia. Da ultimo, le testimonianze ci parleranno dei due luoghi che saranno oggetto del prossimo viaggio missionario di Papa Francesco nel prossimo mese di luglio, proprio in Sud Sudan e R.D. Congo.
L’ingresso è libero.
I CONTENUTI DELLA SERATA
Cliccando sulle immagini potete accedere ai testi delle canzoni e ai video  

Ogni anno durante la Quaresima siamo invitati ad una celebrazione che si qualifica come preludio tanto del Venerdì Santo, quanto della Pasqua.

È la Giornata dei Missionari Martiri, giorno di preghiera e di digiuno, come la Celebratio Passionis Domini, in cui viviamo e metabolizziamo la morte, il sacrificio, la crudeltà e la sofferenza che attanagliano questo mondo e la sua gente. Ma anche giorno di festa, di resurrezione, di assunzione della consapevolezza che l’epilogo della vita umana non è che una fase transitoria.

La scelta della data non è affatto casuale; il 24 marzo del 1980, infatti, mons. Oscar Romero veniva assassinato a San Salvador da militari suoi connazionali, fedeli al regime. La ragione del martirio del Santo de America era proprio la vicinanza agli ultimi, ai salvadoregni schiacciati da un sistema di protezione delle élites a guida del Paese, che operava soprusi sul popolo contadino e operaio. Durante la celebrazione della messa, dopo aver denunciato l’impiego di bambini nella mappatura dei campi minati, mentre elevava l’ostia della consacrazione, un colpo di fucile lo raggiunse alla vena giugulare. Il sicario, mandato dai leader politici al potere, aveva colpito la voce di chi, in quegli anni bui di El Salvador, non aveva voce.
La risposta del popolo fu immediata, chiara e coesa su due fronti: innalzare agli onori dell’altare El Santo, seppur solo figuratamente (Papa Francesco lo proclamerà ufficialmente santo nel 2018), e nutrire la speranza di un Paese migliore con la sua memoria.
L’invito, pronunciato dall’arcivescovo, il giorno precedente al martirio, nei confronti dell’esercito e della polizia, riecheggiava tra la folla e giunge fino a noi, oggi, come monito di liberazione: “Vi supplico, vi prego, vi ordino in nome di Dio: cessi la repressione!”.

La voce dei martiri, che è Voce del Verbodel Dio fattosi uomo per manifestare la sua vicinanza alla fragilità della vita, diventa da sempre seme, germoglio per le comunità cristiane. Non è un caso che i primi santi della Chiesa siano stati proprio dei martiri, annunciatori del Vangelo liberatore di Cristo, pilastri della fede che proclamiamo ancora oggi. Come il Nazareno innalzato sulla croce, il martire, nella sua debolezza, rimane fedele fino all’ultimo istante alla promessa ricevuta e ricambiata a Dio: pace, giustizia e speranza per tutti i popoli della Terra.

Quest’anno, nel 50° anniversario della sua morte, ricorderemo la figura del missionario bresciano P. Guerrino Prandelli.

 


Ti racconto la Missione – 3° Edizione

Dal prossimo 8 Marzo, riparte una serie di incontri online che ci premettono di conoscere da vicino  alcune storie di missione che coinvolgono la nostra Diocesi.

Non è meraviglioso vivere alcuni incontri in condivisione tra fratelli, anche se bloccati nelle nostre case? Non è meraviglioso avere l’opportunità di sentirci così vicini anche se siamo lontani migliaia di chilometri? Ecco perché questi incontri di testimonianze dal mondo, sono la dimostrazione di “Chiesa Universale”, perché possono unire non solo chi dal proprio letto usciva da una dura prova di malattia o chi, come la maggior parte di noi, si trova bloccato in casa, ma anche chi fisicamente non potrebbe nemmeno arrivarci all’appuntamento dei Martedì di Quaresima! Quanto ci fa bene ascoltare e condividere chi ha scelto di testimoniare l’amore di Gesù in terre lontane.

Un’ opportunità speciale ed unica che non sarebbe stata la stessa se non fosse stata vissuta su zoom… una piattaforma che, come lo zoom di una macchina fotografica, sa ingrandire un soggetto a distanza per vederlo meglio…wow! Proprio così, questi incontri “zoomati” ci permettono di conoscere più da vicino realtà e missionari della terra bresciana che si trovano lontani, di ascoltare le loro vite, di prenderne il bello – in un periodo in cui facciamo spesso fatica a vedere le cose belle – e di lasciare in ognuno dei partecipanti la testimonianza della bellezza di portare la propria croce, come ci ha insegnato Gesù.

Racconti-incontri da diversi continenti, con diversi orari e diversi climi, ma tutti accomunati dalla voglia di fare missione.  La società, il mondo intero, sono sempre in divenire e questa pandemia ci ha mostrato ancora di più che dovevamo cambiare tante cose del nostro stile di vita. Forse è arrivata così brutalmente perché ci stavamo perdendo di vista l’unico vero obiettivo della nostra vita: vivere e non sopravvivere. Questo nuovo modo di fare missione ci ha mostrato-ricordato che “fare” non è solo aiutare concretamente chi si trova in terre missionarie, ma è anche, anzi, direi anzitutto, essere vicino spiritualmente a chi vive in queste terre lontane, nelle preghiere e nell’amore condiviso di Colui che ci ha voluti a testimoniare in terre di povertà e sofferenza. Ci ha mostrato-ricordato che in qualsiasi parte del mondo, siamo missionari: a partire da casa nostra, perché “fare missione” è testimoniare un grande amore tra gli ultimi, tra i più fragili, tra i più bisognosi. È essere tra la gente, che sia in una baraccopoli brasiliana, in un villaggio africano, in un reparto di terapia intensiva o dietro ad uno schermo. Perché “fare missione” è vivere la vita come Gesù, in qualsiasi situazione o parte del mondo, accompagnati dalla forza più grande che un cristiano possa avere, quella di Dio Padre, per poter vivere e non sopravvivere.

 

Ricordiamo che per partecipare è necessario scrivere all’indirizzo missioni@diocesi.brescia.it o telefonare al numero 030.3722350


Quaresima 2022 – Ti do la mia Parola

Per entrambi i sussidi il titolo è il medesimo: “ti do la mia parola”. Anche i vangeli feriali saranno i medesimi cambierà il commento e la preghiera in quanto per i giovani e gli adulti saranno più corpose e più profonde, per i bambini saranno declinate per una sorta di “buongiorno Gesù”.

Relativamente al sussidio per gli adulti abbiamo chiesto collaborazione nei commenti e nelle preghiere a catechisti, insegnanti IRC, famiglie, religiosi, laici e presbiteri FD, gioie dell’oratorio della nostra Diocesi. Per il sussidio bambini e ragazzi abbiamo chiesto aiuto nei commenti nelle preghiere a sei curati della nostra diocesi.

In entrambi i sussidi abbiamo declinato la settimana dall’acrostico di PAROLA. Abbiamo quindi la Parola che:   Promette – Accoglie  – Rivela – Osa – Libera  – Ama

Quest’anno i sussidi saranno due: uno rivolto a giovani/adulti – uno rivolto ai bambini e ragazzi di elementari e medie.

Ti do la mia Parola è un’espressione importante, non lo diciamo spesso perché sappiamo bene che dare la propria parola implica una promessa, un impegno, significa anche mettere in gioco la propria credibilità. Le relazioni più importanti hanno bisogno di una Parola credibile che diviene dialogo, apertura, fiducia fino a trasformarsi in amicizia amore. Così è la parola che il Signore rivolge all’uomo, una parola amica, vera, accogliente, efficace.

Per questo abbiamo scelto “Ti do la mia Parola” come titolo del cammino quaresimale per la nostra Diocesi; la proposta è duplice, una rivolta ai bambini e ai ragazzi, l’altra ai giovani e agli adulti

La lettera del Vescovo Pierantonio “Il tesoro della Parola” ispira l’intuizione di fondo dei sussidi che accompagnano i tempi liturgici forti: così è stato per l’Avvento, così sarà per la Quaresima.

Le settimane che conducono alla Pasqua saranno scandite ogni giorno da un brano della Sacra Scrittura; proprio il testo della scrittura ci richiamerà l’azione al centro della riflessione settimanale; potremo nutrire la preghiera personale comunitaria beneficiando di alcuni brevi commenti e di alcune invocazioni coerenti con il testo biblico.

Nel sussidio trovate ogni mercoledì un codice QR che rimanda ad alcune Favole dal Mondo o a tutorial per la realizzazione di Piccoli Lavoretti semplici da realizzare utilizzando materiale di recupero facilmente reperibile.

Anche la consueta cassettina per la raccolta delle offerte a sostegno dei progetti missionari verrà creata dai bambini seguendo facili istruzioni e sviluppando la loro creatività.

I PROGETTI MISSIONARI che sosterremo sono cinque. Uno di questi progetti è dedicato in modo speciale ai bambini.

I progetti saranno accompagnati da un video, attivabile tramite codice QR. Potremo così ascoltare la viva voce dei nostri missionari e conoscere in modo più approfondito l’obiettivo e le finalità dei progetti.