Nicea costituisce quindi una tappa indimenticabile che segna una svolta unanimemente riconosciuta – ancorché diversamente apprezzata – nella storia della chiesa e della cristianità, da allora in poi appunto post costantiniana. Ecco allora che sul suo perché e sul suo come sarà imprescindibile una puntuale e cruciale ricostruzione e riflessione – affidata alla competenza della Prof. Cristina Simonelli della Facoltà Teologica di Milano e del Triveneto di Padova. Il suo intervento sarà in ordine non solo a focalizzarne i complessi fattori e contesti storici che l’hanno determinato e ispirato, ma soprattutto a contemplarne le specifiche questioni cristologiche, teologiche, antropologiche sollevate dalle riduttive posizioni di Ario circa Gesù Figlio e Logos Dio – «ci fu un tempo in cui Egli non era». Questo senza però disattendere quelle strettamente pastorali relative alla data di Pasqua, diversamente computata in Asia minore e in Siria – sintoniche rispetto alla tradizione ebraica – rispetto all’occidente.
Risulterà decisivo apprezzare Nicea in chiave ermeneutica in rapporto alla assai dibattuta introduzione nel Credo Apostolico di una terminologia non propriamente biblica – almeno in parte quella stessa del medesimo Ario. Così – per difendere la pari dignità divina del Logos eterno rispetto al Padre – il concilio parlerà della sua ousia e della sua consistenza di homoousios rispetto al Padre in quanto da lui generato (e non creato) dall’eternità, tuttavia sempre in chiave soteriologica piuttosto che meramente speculativa. Di qui la discussione in epoca moderna e tuttora viva : si potrà davvero parlare di una ellenizzazione del kerygma biblico – come voleva Adolf Von Harnack (1851-1930) – ovvero non piuttosto una de-ellenizzazione del rigido monarchismo greco in forza di monoteismo più singolarmente cristiano? O addirittura non converrà riconoscervi una sapiente coniugazione di ambedue le prospettive?
Inoltre, proprio in quanto riconosciuto patrimonio di fede della chiesa universale, Nicea potrà fungere da sfondo e da punto di partenza per meditare su Origini e cammino dell’ecumenismo. Sarà il prof. Riccardo Burignana a tracciare prospettive passate, situazione presente, e opportunità future di un cammino oggi reso ben più difficoltoso da tante crisi interne al mondo dei credenti in Cristo. Si tratterà così di rilanciare la qualità intimamente sinodale di ogni cammino non solo intra- ma anche inter-ecclesiale fondato sulla testimonianza apostolica e come pure su quella ecumenica precedente alle successive divisioni.
Toccherà a S. E. Mons Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara, a inquadrare i paletti cristologici teologici antropologici ed ecclesiologici fissati da Nicea in rapporto alla Dimensione cristologica ed ecclesiologica nell’oggi. Quale impulso teologico ci viene da quell’iniziale tappa conciliare – comunque audace nell’inculturazione del kerygma e della confessione cristologici nel linguaggio del tempo – in vista non solo di reinterpretarne la portata odierna, ma soprattutto di «dire Cristo oggi»?
Per informazioni e iscrizioni: ecumenismo@diocesi.brescia.it oppure telefonando al 030.3722350