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Messaggio per la Giornata della Vita 2026

Pubblichiamo il Messaggio per la 48ª Giornata Nazionale per la Vita, che si celebrerà il 1° febbraio 2026 sul tema “Prima i bambini!”. 

Guardatevi dal disprezzare qualcuno di questi piccoli;
perché io vi dico che i loro angeli in cielo
vedono continuamente la faccia del Padre mio. (Mt 18,10)

L’accoglienza gentile e affettuosa di Gesù verso i piccoli sorprende i suoi contemporanei, discepoli inclusi, abituati a considerare assai poco i bambini. Eppure, nella Scrittura il rapporto di Dio con il suo popolo è spesso paragonato a quello di una madre amorevole e di un padre premuroso verso i propri bimbi; il loro atteggiamento, infatti, “riflette il primato dell’amore di Dio, che prende sempre l’iniziativa, perché i figli sono amati prima di aver fatto qualsiasi cosa per meritarlo” (AL 166). Lasciarsi amare e servire con semplicità, riconoscersi dipendenti senza imbarazzo, attribuire primaria importanza alle leggi del cuore, desiderare il bene… sono alcune delle lezioni che i bambini danno agli adulti e che Gesù presenta come condizioni per accogliere la novità del Vangelo: “In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Mt 18, 3). Essi, dunque, non vanno mai disprezzati, scartati, subordinati perché proprio di loro il Creatore ha particolare cura.
A questa visione evangelica dell’infanzia, che ha condotto l’umanità intera a una considerazione progressivamente più rispettosa degli inizi della vita, si ispira anche la nostra migliore cultura giuridica, che evidenzia il “superiore interesse del minore”: in qualsivoglia situazione, i bambini sono quelli che vanno prima di tutto accolti e protetti, insieme alla loro famiglia, in modo che possano crescere quanto più liberi e felici. Anche perché, non di rado, gli esiti di un’infanzia problematica sono alla radice di molti comportamenti negativi in età adulta.
Ciononostante, le vite dei bambini vengono molto spesso asservite agli interessi dei grandi.
Pensiamo ai tanti, troppi, bambini “vittime collaterali” delle guerre degli adulti: uccisi, mutilati, resi orfani, privati della casa e della scuola, ridotti alla fame, come effetto di bombardamenti indiscriminati.
Pensiamo ai bambini-soldato, rapiti e utilizzati come “carne da cannone” nei tanti conflitti che si combattono in varie parti del globo, soprattutto in quelli “a bassa intensità”, di cui quasi nessuno parla.
Pensiamo ai bambini “fabbricati” in laboratorio per soddisfare i desideri degli adulti: a loro viene negato di poter mai conoscere uno dei genitori biologici o la madre che li ha portati in grembo.
Pensiamo ai bambini cui viene sottratto il fondamentale diritto di nascere, probabilmente perché non risultano perfetti in seguito a qualche esame prenatale.
Pensiamo ai bambini implicati nei casi di separazione e divorzio dei propri genitori, a volte usati come strumenti di rivalsa sull’ex-coniuge.
Pensiamo ai bambini fatti oggetto di attenzioni sessuali o alle bambine date precocemente in sposa, spesso a uomini assai più grandi di loro.
Pensiamo ai bambini-lavoratori, privati dell’infanzia perché inquadrati come manodopera a basso costo dai “caporali” di turno, in contesti di degrado sociale e abbandono scolastico.
Pensiamo ai bambini rapiti o dati indiscriminatamente in adozione nelle tristi operazioni di pulizia etnica.
Pensiamo ai bambini coinvolti nelle violenze domestiche, che li privano di uno o entrambi i genitori e li segnano profondamente.
Pensiamo ai bambini che i trafficanti di vite strappano per vile interesse alle proprie famiglie, fino a espiantare i loro organi a vantaggio di chi può permettersi di pagarli.
Pensiamo ai bambini costretti – non di rado da soli – a migrazioni faticose e pericolose, con esiti a volte mortali, per sfuggire ai conflitti, agli impoverimenti e alle carestie spesso provocate dagli adulti.
Pensiamo ai bambini indottrinati da un’educazione ideologica, funzionale non alla loro crescita, ma alla diffusione di idee che interessano questo o quell’altro gruppo di potere.
Pensiamo ai bambini maltrattati o abbandonati a loro stessi da genitori o educatori cui poco interessa il loro vero bene.
In questi e altri casi l’interesse che prevale è quello dell’adulto, cioè del più forte, del più ricco, del più istruito, che può decidere anche della vita altrui e che è anche capace di mascherare il proprio egoismo dietro parole “politicamente corrette” e falsamente altruiste.
A ben vedere, la pace, la libertà, la democrazia, la solidarietà non possono che iniziare dai più piccoli. Dove una società smarrisce il senso della generatività, servendosi dei figli invece di servirli e donare loro la vita, si imbarbariscono esponenzialmente anche le relazioni tra gli adulti – persone e comunità – dando spazio alla ricerca egoistica e violenta dei propri interessi. “Tanti bambini fin dall’inizio sono rifiutati, abbandonati, derubati della loro infanzia e del loro futuro. […] Che ne facciamo delle solenni dichiarazioni dei diritti dell’uomo e dei diritti del bambino, se poi puniamo i bambini per gli errori degli adulti?” (AL 166).
Avvertiamo la necessità di una maggiore attenzione ai piccoli anche nella nostra società italiana, in cui l’imperante cultura individualista si esprime, tra l’altro, con una crisi di generatività che non riguarda solamente la fertilità, ma pregiudica progressivamente la capacità degli adulti di mettersi a servizio dei piccoli. Può succedere che facciano rumore, chiedano incessanti attenzioni, condizionino la libertà dei grandi, ma l’accoglienza dei loro limiti è paradigma dell’accoglienza dell’altro tout court, mancando la quale svanisce ogni prospettiva di collettività solidale, per dare spazio a una conflittualità incessante e distruttiva. Quando i bambini non sono amati, con loro vengono scartati anche gli elementi più deboli della comunità, cioè potenzialmente tutti, nel momento in cui si manifestino anche nei soggetti “forti” fragilità o debolezze.
Anche le comunità cristiane devono crescere nella cura dei bambini, non solo proseguendo nell’impegno per estirpare e prevenire l’odiosa pratica degli abusi, ma divenendo “casa accogliente” per loro nelle celebrazioni liturgiche, nelle attenzioni alle varie povertà che li colpiscono, nell’adozione di modalità adeguate alla loro età per l’annuncio della fede e nelle occasioni di vita comunitaria. “L’educazione alla fede sa adattarsi a ciascun figlio, perché gli strumenti già imparati o le ricette a volte non funzionano. I bambini hanno bisogno di simboli, di gesti, di racconti. […] L’esperienza spirituale non si impone ma si propone alla loro libertà” (AL 288). Alle prime parole che un bambino si sente rivolgere dalla Chiesa nel giorno del Battesimo – “la nostra comunità ti accoglie” – deve seguire una reale dedizione di tempi, spazi, risorse alle esigenze dei piccoli e delle loro famiglie.
Ci sono tuttavia nella società e nella Chiesa moltissime persone e istituzioni che operano attivamente per custodire i bambini, attraverso azioni di tutela e accoglienza delle maternità difficili e di protezione nelle situazioni di violenza, nell’educazione, nella risposta ai tanti bisogni e povertà delle famiglie numerose e dei piccoli, nella prevenzione dello sfruttamento minorile nelle sue varie forme, nel sostegno alla genitorialità, nella sorveglianza degli ambiti che mettono a rischio l’integrità fisica, morale e spirituale in età sempre più precoce. A costoro devono andare la riconoscenza e il sostegno di tutti, perché il loro servizio – spesso gratuito – rende migliore il nostro mondo per tutti, non solo per i più piccoli. A loro dobbiamo continuamente ispirarci, per coltivare il senso di un autentico primato dei diritti dei bambini sugli interessi e le ideologie degli adulti.
Si tratta di attuare una vera “conversione”, nel duplice senso di “ritorno” e di “cambiamento”.
Ritorno a una cultura che riscopra il valore della generatività, del “desiderio di trasmettere la vita” (SnC 9) e di servirla con gioia. Ogni persona che mette al mondo dei bambini o si occupa dei piccoli – genitori, nonni, insegnanti, catechisti, persone consacrate, famiglie affidatarie – dovrebbe sentire la simpatia e la stima degli altri adulti, perché il servizio al sorgere della vita è garanzia di bene e di futuro per tutti.
Cambiamento come abbandono delle cattive inclinazioni di una società narcisista e indifferente, in cui gli adulti sono troppo occupati da loro stessi per fare davvero spazio ai bambini: ne nascono sempre di meno e sul loro futuro peseranno i debiti, il degrado ambientale, la solitudine e i conflitti che gli adulti producono, incuranti del domani del mondo.
La Giornata per la Vita sia l’occasione per un serio esame di coscienza, basato sul punto di vista dei piccoli nelle questioni che li riguardano (dal nascere, al crescere, all’essere felici…) e sostenuto dalla voce sincera dei bambini, cui chiedere – una volta tanto – come vorrebbero che andassero le cose.

Gorizia, 23 settembre 2025

 

Il Consiglio Episcopale Permanente
della Conferenza Episcopale Italiana


Gruppo Galilea 2025-26

Cammino di fede mensile per persone separate – divorziate – riconiugate. Il Gruppo Galilea è un’occasione mensile di incontro e di fede nell’abbraccio fraterno di molte persone segnate da separazioni famigliari.

Gli incontri si terranno al Centro di Spiritualità Familiare “S. Paolo VI” presso il Santuario della Madonna della Stella (Cellatica – Gussago – Concesio).

Per informazioni contattare don Giorgio Comini (3393233437 – giorgiocomini@diocesi.brescia.it).

Scarica il pieghevole del  Pieghevole gruppo galilea 2025-2026


Figli in cielo 2025-26

Calendario incontri

Incontri di meditazione e preghiera per le famiglie che hanno perso il figlio.

Da Settembre 2025 fino a Giugno 2026, la domenica dalle ore 16 alle ore 19 presso il Centro Pastorale Paolo Vi in via Gezio Calini, 30 (parcheggio interno)

2025

21 settembre
19 ottobre
16 novembre
21 dicembre (ore 10.30, S.Messa ore 11, poi eventuale pranzo)

2026

18 gennaio
15 febbraio
15 marzo
19 aprile
17 maggio
21 giugno (ore 10.30, S.Messa ore 11 poi eventuale pranzo)

Per informazioni: Teresa Ferlinghetti Bozza, responsabile diocesana, cel. 335 1607701; e-mail ferlitm@live.it


In cammino con Paolo VI: la vita, un dono

Domenica 23 marzo 2025

Ore 14.30: La Vita come dono – Suor Monica Gianoli, Custode della Casa Natale di Paolo VI (Casa Natale via Rodolfo n. 24- Concesio-BS).

 

Per chi desidera salire a piedi da Concesio al Santuario della Stella:

Ore 15.00: Ritrovo e partenza presso Casa Natale di Paolo VI (via Rodolfo n. 24- Concesio-BS)

Arrivo per le ore 17 al Santuario della Madonna della Stella (via Stella n.27, Cellatica-BS)

 

Ore 17.30: Messa presso il Santuario della Madonna della Stella

Ore 18.30: Paolo VI “profeta” della vita – don Giorgio Comini, Rettore del Santuario della Stella. Introduce e modera: Elisabetta Pittino, Presidente di FederVitaLombardia- APS. Presso il Salone San Paolo VI del Centro di spiritualità famigliare del Santuario della Stella.

 

ITINERARIO Paolo VI
CREDENZIALE Itinerari per la Vita

Famiglia, Salute

Giornata per la Vita 2025

Domenica 2 febbraio 2025 è in calendario la 47° Giornata Nazionale per la Vita, un appuntamento che si rinnova dal 1978 per decisione di San Paolo VI.

A livello Diocesano sono previsti tre appuntamenti:

  • Venerdì 31 gennaio alle ore 10.00 Benedire la vita: visita del Vescovo Pierantonio Tremolada all’Unità operativa di Neonatologia e Terapia intensiva Neonatale della Poliambulanza;
  • Venerdì 31 gennaio alle ore 20.30 In preghiera per la vita: veglia e adorazione presiedute da don Raffaele Maiolini presso la Cappella dell’Adorazione delle Suore Ancelle della Carità (via Moretto n.35, Brescia);
  • Domenica 2 febbraio alle ore 16.00 Santa Messa per la Vita: celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Pierantonio Tremolada in Cattedrale (in concomitanza con la Giornata per la Vita Consacrata). Ai sacerdoti che desiderano concelebrare si chiede di segnalare la propria presenza scrivendo a prenotazione@diocesi.brescia.it o chiamando la Segreteria Generale al numero 0303722253.

Il messaggio di questa edizione della Giornata per la Vita: «Trasmettere la vita, speranza per il mondo. “Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita”. (Sap 11, 26)». La Chiesa italiana lancia un appello urgente a ritrovare la speranza in un futuro segnato da sfide come le guerre, le migrazioni e il declino demografico. Il messaggio, pubblicato nel contesto del Giubileo, invita a riflettere sul valore della vita e sulla necessità di trasmettere ai giovani una visione positiva del futuro. Il messaggio, ispirato dalla bolla “Spes non confundit”, sottolinea l’importanza della speranza come forza trainante per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro migliore.

Per approfondire, ascolta l’intervista di Diane Lombardi a Radio Voce.


Benedizione dei Fidanzati

Anche quest’anno, nel fine settimana vicino alla festa di San Valentino, potremo vivere un momento speciale tutto dedicato ai fidanzati della Diocesi: domenica 16 febbraio alle ore 16.30 in Cattedrale, con il nostro Vescovo Pierantonio chiederemo la benedizione del Signore, perché possa accompagnare i futuri sposi e renderli lieti nella speranza, forti nelle difficoltà, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità.

Comunicate la vostra presenza alla mail: famiglia@diocesi.brescia.it


Corso interdisciplinare sulla famiglia

Il corso è rivolto agli studenti dello Studio Teologico ed è aperto a tutti coloro che sono interessati alla materia dal 10 Febbraio al 17 marzo 2025 presso la sede dello Studio Teologico Paolo VI
Via Bollani 20, Brescia.

È possibile la partecipazione on line per i soli studenti uditori. Coordinamento a cura della prof.ssa Monica Amadini (Professore ordinario di Pedagogia Generale presso la sede di Brescia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Direttrice del Centro Studi di Pedagogia della Famiglia e dell’Infanzia).


Famiglia

Un tempo per la coppia 2024/2025

Anche per l’anno 2024/2025 l’Ufficio Famiglia propone il cammino di fede e condivisione per giovani coppie. Iscrizioni entro venerdì 27 settembre presso l’Ufficio per la Famiglia: tel. 030.3722232 – 338.1499577 – famiglia@diocesi.brescia.it

DOMENICA 13 OTTOBRE 2024
DOMENICA 10 NOVEMBRE
DOMENICA 19 GENNAIO 2025
DOMENICA 23 FEBBRAIO
DOMENICA 30 MARZO
DOMENICA 25 MAGGIO

Gli incontri si terranno presso l’Oasi Sant’Antonio, Via Garzetta n. 61, Brescia dalle ore 10.00 alle ore 16 (pranzo incluso).

Ascolta l’intervista di Radio Voce a Diane Lombardi, vice direttrice dell’Ufficio Famiglia.