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Costruire il futuro con i migranti

L’Ufficio per la Scuola e l’Ufficio per i Migranti della Diocesi di Brescia, il Centro Migranti ETS, la Caritas Diocesana di Brescia e la Fondazione Comunità e Scuola, in collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale di Brescia, presentano il XXXI Rapporto Immigrazione 2022 con focus sulla scuola e l’educazione dal titolo “Costruire il futuro con i migranti”.

Chi propone: L’Ufficio per la Scuola – l’Ufficio per i Migranti della Diocesi di Brescia – Centro Migranti ETS
Caritas Diocesana di Brescia e la Fondazione Comunità e Scuola, in collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale di Brescia
Titolo: Costruire il futuro coi migranti
Quando: Giovedì 26 gennaio 2023
Dove: Presso l’aula magna dell’istituto Fortuny, sede di via Apollonio 21, Brescia.
Orario: alle ore 17.30


Interverranno:
VINICIO ONGINI, Osservatorio per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura, Ministero Istruzione
GIUSEPPE BONELLI, dirigente UST Brescia
SIMONE VARISCO, Fondazione Migrantes, redattore Rapporto Immigrazione 2022
Coordina ANNA DELLA MORETTA, giornalista Giornale di Brescia


Con l’approvazione della legge di bilancio del 2023 (L. 213/2023) è stata stabilita la proroga automatica dei permessi di soggiorno per protezione temporanea fino al 31 dicembre 2024.

Pertanto, di seguito vengono riportate nel dettaglio le modalità aggiornate con cui i permessi di soggiorno per protezione temporanea verranno prorogati e rilasciati dalla Questura di Brescia.

  • Chi è già in possesso del permesso di soggiorno per protezione temporanea riportante la data di scadenza del 04.03.2023 oppure del 31.12.2023, non deve presentarsi in Questura, poiché la scadenza di tale permesso è prorogata in automatico fino al 31.12.2024;
  • Chi ha presentato domanda per il permesso di soggiorno ed è attualmente ancora in possesso della ricevuta rilasciata dalla Questura, deve consultare lo stato della propria pratica all’indirizzo https://questure.poliziadistato.it/stranieri/ inserendo il numero di pratica indicato dalla Questura sulla ricevuta.

In alternativa, è possibile consultare il sito internet messo a disposizione dalla Questura di Brescia all’indirizzo https://listapermessibrescia.altervista.org/index.php?lang=it inserendo il numero di pratica indicato sulla ricevuta. Inoltre, se il permesso è in consegna, da quest’anno il sito internet consente di prenotare il giorno e l’ora di ritiro.

  • Chi è da poco arrivato in Italia e deve ancora presentare istanza di rilascio del permesso di soggiorno per protezione temporanea, deve presentarsi in Questura dal lunedì al venerdì, dalle 08.00 alle 14.00 per formalizzare la propria istanza.

Con la modifica normativa è stata inoltre prevista la possibilità di conversione in permessi di soggiorno per lavoro dei permessi di soggiorno per protezione temporanea. La domanda di conversione deve essere presentata tramite apposito kit da compilarsi presso gli uffici di Poste Italiane abilitati al servizio “Sportello Amico”.

Si ricorda infine che per poter presentare la richiesta di permesso di soggiorno per protezione temporanea è necessario il passaporto in corso di validità o il certificato di identità con fotografia rilasciato dal Consolato Generale d’Ucraina di Milano. Pertanto chi non fosse in possesso di questi documenti dovrà recarsi in Consolato prima di presentarsi in Questura. Per i minori accompagnati da almeno uno dei genitori, che non siano inseriti nel passaporto del genitore, sarà necessario recarsi in Tribunale per la l’asseverazione della traduzione del certificato di nascita. È inoltre necessaria la dichiarazione di ospitalità: per i cittadini stranieri domiciliati nel Comune di Brescia questa può essere presentata direttamente in Questura, mentre per coloro che sono domiciliati in altri Comuni della Provincia occorre recarsi presso l’autorità di Pubblica Sicurezza competente (il Dirigente del Commissariato di P.S. per Desenzano d/G, i Sindaci per i restanti Comuni).

Fonte: Questura di Brescia

Informazioni


Missioni

Ottobre Missionario 2021

Il mese di ottobre, nella Chiesa italiana, è particolarmente dedicato alla preparazione e alla celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale che ricorre sempre nella penultima domenica del mese. Ogni anno questo appuntamento vuole alimentare la fraternità universale della Chiesa, ossia la comunione con tutte le Comunità Cristiane sparse nel mondo, oltre all’impegno di solidarietà con le Chiese di più recente formazione, con quelle che vivono nei paesi più poveri e con quelle che soffrono persecuzione.
Inoltre, dal punto di vista pastorale, il “mese missionario” diventa l’occasione per aiutare le nostre comunità cristiane e i tutti i credenti ad alimentare la propria “missione” nella Chiesa e nel mondo.

TESTIMONI E PROFETI: siamo chiamati a guardare questo tempo che viviamo e la realtà che ci circonda con occhi di fiducia e di speranza. Siamo certi che, anche nel mezzo della pandemia e delle crisi conseguenti che ci accompagneranno per molto tempo ancora, il Signore non ci ha mai abbandonato e continua ad accompagnarci. Il Regno di Dio non è solo una promessa per un futuro che sentiamo ancora troppo lontano. Il suo Regno è già inaugurato, è già presente: ne sappiamo leggere i segni e, da autentici missionari, lo facciamo conoscere perché sia una speranza rigeneratrice per tutti.

Anche il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale ci esorta ad essere testimoni e profeti, con lo stesso coraggio di Pietro e Giovanni che, davanti ai capi del popolo e agli anziani, non hanno paura di dire: «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20). Papa Francesco dice: “Nel contesto attuale c’è bisogno urgente di missionari di speranza che, unti dal Signore, siano capaci di ricordare profeticamente che nessuno si salva da solo. Come gli Apostoli e i primi cristiani, anche noi diciamo con tutte le nostre forze: «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20)”. E più avanti Papa Francesco aggiunge: “I primi cristiani, lungi dal cedere alla tentazione di chiudersi in un’élite, furono attratti dal Signore e dalla vita nuova che Egli offriva ad andare tra le genti e testimoniare quello che avevano visto e ascoltato: il Regno di Dio è vicino. Lo fecero con la generosità, la gratitudine e la nobiltà proprie di coloro che seminano sapendo che altri mangeranno il frutto del loro impegno e del loro sacrificio. Perciò mi piace pensare che «anche i più deboli, limitati e feriti possono essere [missionari] a modo loro, perché bisogna sempre permettere che il bene venga comunicato, anche se coesiste con molte fragilità”.