Gratitudine e Impegno

In occasione della Giornata nazionale del Sovvenire i Vescovi lombardi hanno scritto una lettera a tutti fedeli, intitolata “Gratitudine e impegno”.

Questa Giornata – scrivono i Vescovi – è anzitutto l’occasione per ringraziare tutti coloro che, con la scelta espressa nella dichiarazione dei redditi, hanno permesso alla Chiesa cattolica di aiutare molte persone in situazioni di emergenza, in Italia e nel mondo, in questo anno così drammatico. Infatti nel 2020 la Chiesa italiana ha destinato 235 milioni di euro del proprio budget solo per la voce “Coronavirus”. Un aiuto reso possibile da quei cittadini – credenti e non – che negli ultimi trent’anni hanno scelto di destinare alla Chiesa Cattolica l’8xmille dell’imposta IRPEF. La Lombardia – la regione più colpita dal virus – è stata anche quella più beneficiata da tali fondi.

I Vescovi sottolineano però che le dichiarazioni dei redditi degli ultimi anni segnalano, purtroppo, una riduzione delle firme. I motivi sono molteplici: tra questi anche alcuni pregiudizi alimentati da una informazione che spesso intende screditare la Chiesa e tutti coloro che, nella Chiesa, cercano di vivere in semplicità e povertà, impegnandosi ad aiutare bisognosi e poveri. Questa situazione chiede oggi, alla Comunità dei fedeli, una maggiore assunzione di impegno, l’impegno a superare il pregiudizio e il “sentito dire” per provare a guardare la Chiesa, che vive in Italia, per quella che è veramente e per ciò che dona a tutti, senza riserve.

I Vescovi lombardi, insieme al grazie, chiedono quindi aiuto, con umiltà. Chiedono aiuto a quanti lasciano libera, nella propria dichiarazione dei redditi, la casella 8×1000. Si lascino invece coinvolgere dal flusso di bene che può derivare da una firma. Chiedono aiuto affinché siano le singole Comunità a garantire il sostentamento ai loro presbiteri, anche con le «Offerte deducibili», compito e dovere proprio dei battezzati. Chiedono aiuto perché le Parrocchie continuino a perseguire i criteri irrinunciabili del buon amministratore, con accortezza nella gestione, osservanza delle norme, trasparenza e affidabilità.

“Ora – concludono i Vescovi nella lettera – è il tempo nel quale lo Spirito ci chiede un maggior impegno per orientare il mondo al bene ed alla solidarietà. Da donne e uomini benedetti dal Signore, diventiamo volto e segno di benedizione in questi giorni”.