Archivi della categoria: Ufficio Comunicazioni

Sabato 6 maggio, nel giorno in cui avrebbe compiuto 100 anni, alle ore 9 verrà traslata in Cattedrale e tumulata la salma di mons. Bruno Foresti (6 maggio 1923 – 26 luglio 2022).

Alle ore 10 il vescovo mons. Pierantonio Tremolada presiederà la Santa Messa di suffragio.

Concelebrerà anche il vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi.

I sacerdoti che desiderano concelebrare devono avvisare la Segreteria Generale della Curia (030.3722253 – prenotazione@diocesi.brescia.it ) e presentarsi in Duomo Vecchio alle ore 9.30 con camice semplice e stola viola.

Istituzione del Vicariato per la Cultura

Il vescovo Pierantonio Tremolada ha costituito il Vicariato per la Cultura, nella persona di don Raffaele Maiolini, sacerdote che già in Diocesi era stato nominato Responsabile di tale ambito. Ho ritenuto opportuno strutturare – scrive  il Vescovo in una lettera ai sacerdoti – in modo più stabile e ordinato la cura pastorale di un ambito cosi  importante e delicato come quello della cultura, sia nei … Continua a leggere »

S. Messa per la Pace

Il vescovo Pierantonio Tremolada celebrerà venerdì 10 marzo alle 8 in Cattedrale, come indicato dalla presidenza CEI: “una Santa Messa per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace in questo Paese. Sarà un’occasione per rinnovare la nostra vicinanza alla popolazione e per affidare al Signore il nostro desiderio di pace. Chiedere la conversione del cuore, affinché si costruisca una rinnovata cultura di … Continua a leggere »

Quaresimali 2023 – Le Beatitudini

La Compagnia dei Custodi delle Sante Croci propone i Quaresimali, quest’anno sul tema delle Beatitudini, tutti i venerdì di Quaresima alle 18.30 in Cattedrale. Di seguito il programma dei Quaresimali: Venerdì 24 febbraio ore 18.30 Le Beatitudini cuore del Vangelo Meditazione di S.E. Mons. Pierantonio Tremolada, Vescovo di Brescia. Rito di accoglienza del nuovo reliquiario dedicato ai 500 anni di costituzione della Compagnia dei Custodi … Continua a leggere »

X un + di Vita

Una proposta unitaria da parte di tutte le aree della pastorale per vivere il tempo della Quaresima nelle nostre parrocchie. Il tema proposto è: “Per un più di vita”. L’espressione riprende il desiderio espresso dalle voci di coloro che incontrano il Signore lungo il cammino che lo conduce a Gerusalemme. È la domanda di vita che nasce da una umanità fragile, smarrita, ferita in attesa … Continua a leggere »

Una proposta unitaria da parte di tutte le aree della pastorale per vivere il tempo della Quaresima nelle nostre parrocchie.

Il tema proposto è: “Per un più di vita”.

L’espressione riprende il desiderio espresso dalle voci di coloro che incontrano il Signore lungo il cammino che lo conduce a Gerusalemme. È la domanda di vita che nasce da una umanità fragile, smarrita, ferita in attesa di salvezza e redenzione. Gli eventi che i Vangeli delle domeniche di Quaresima raccontano ci offrono la provvidenziale esperienza di incontro con il Messia in cammino verso Gerusalemme.

Ci lasciamo accompagnare dalla Parola secondo un itinerario che coinvolge ragazzi, giovani e adulti. Gli itinerari proposti si rivolgono sia ai singoli, ma anche ai gruppi, alle associazioni, alle parrocchie.


Le vie della Parola. Film per la Quaresima

Anche quest’anno tornano le proposte di Acec Brescia per oratori e sale della comunità per riflettere e condividere i temi della lettera pastorale del Vescovo Tremolada. La proposta per la quaresima dell’Associazione Cattolica Esercenti Cinema di Brescia, realizzata in sinergia con Arianna Prevedello, scrittrice e animatrice culturale e responsabile per Acec nazionale della formazione, offre alle sale della comunità e alle parrocchie una rosa di … Continua a leggere »

Il Vescovo Pierantonio ci raggiunge con il suo messaggio di auguri per il Santo Natale:

Vorrei far giungere a tutti i bresciani un breve messaggio in occasione del Natale e a pochi giorni ormai dal mio rientro in diocesi. È una parola accompagnata da sentimenti di gratitudine, e prima ancora di stima e affetto. Non avrei mai immaginato di trovarmi a vivere quanto effettivamente ho vissuto: una grave malattia, un intervento molto delicato dagli esisti incerti, un percorso di mesi segnato da una naturale apprensione e ora la soddisfazione nel constatare che tutto è andato per il meglio, senza gravi complicazioni. So bene che in questi mesi il pensiero e la preghiera di molti bresciani hanno riguardato la mia persona. Di questo vorrei sinceramente ringraziare. Mi sono giunti attestati di stima e di affetto che mi hanno profondamente commosso.

Voglio dire a tutti che la stima e l’affetto sono sinceramente ricambiati e che sono molto felice di tornare a servire nel nome del Signore la gente di queste terre così belle e ormai per me così care. Ho ricevuto tanto bene da chi si è preso cura di me nel mese trascorso in ospedale e poi in quelli successivi: medici e infermieri che mi hanno testimoniato il volto buono di una umanità nobile e generosa. Anche di questo vorrei ringraziare. Unisco tutto nella riconoscenza a Colui che vigila sui cammini di ciascuno, con sollecitudine paterna e con infinita benevolenza. Il mio pensiero – ve lo confido – in questo momento è per tutti coloro che stanno ancora lottando contro la malattia, per quanti non ce l’hanno fatta, per quanti vedono il loro percorso segnato da complicazioni e difficoltà. La gioia per l’esito positivo della mia vicenda, almeno fino a questo momento, si mescola con un senso quasi di imbarazzo di fronte alla sofferenza di altri che invece continua, alla loro apprensione, alla loro fatica. Più volte mi sono chiesto perché questa diversità. Devo confessare che fatico a trovare una risposta. Del resto di fronte alla stessa domanda: “Perché ci si ammala improvvisamente?”, non si sa bene cosa dire. C’è una soglia che non ci è dato oltrepassare. Resta la possibilità di una preghiera fraterna e affettuosa per chi continua a lottare e la speranza di una vita che alla fine comunque vincerà. Mi sono permesso di condividere questo pensiero perché credo abiti il cuore di molti che in questo momento sono visitati dalla sofferenza e di molti altri che sono al loro fianco. Rinnovo a tutti il mio augurio per questo Natale e per il nuovo anno. Abbiamo tutti un grande bisogno di serenità e di pace. Impegniamoci a coltivarle anzitutto dentro di noi e riusciremo poi a diffonderle intorno a noi. Di certo non ci mancherà l’aiuto di Colui che è venuto in mezzo a noi come Salvatore, umile e onnipotente. Camminiamo dunque nella sua luce. Auguri di ogni bene!

 

Gesù, Dio con noi, è una presenza amica

C’è un nome che riassume il senso più vero del Natale. È il nome “Emmanuele”, che nella lingua ebraica significa “Dio è con noi”. Questo nome viene annunciato nella profezia di Isaia ed è ripreso nel vangelo di Matteo. Gesù – dice chiaramente l’evangelista – è l’Emmanuele, Dio con noi. Potremmo dire che il Salvatore del mondo ha un nome pubblico e un nome segreto. Il primo pronunciato da tutti, il secondo riconosciuto solo da alcuni. Occorrerà attendere la sua risurrezione per cominciare a chiamarlo così. Dietro il volto di Gesù c’è il grande mistero di una presenza sconosciuta che viene dall’alto, capace di riempire di sé l’intera storia umana, soprattutto i cuori degli uomini. Una presenza amica, che ha le dimensioni dell’infinito e che ha voluto condividere la nostra avventura umana. Alla base del Vangelo, la lieta notizia che la Chiesa è chiamata a portare all’umanità di ogni tempo, c’è questa verità: Gesù è Dio con noi. In lui cielo e terra si sono uniti per sempre, l’onnipotenza e la benevolenza di Dio si sono intrecciate con i nostri destini. Verità tanto alta da sembrare troppo lontana. Come farne esperienza? Come riscattarla dalla semplice emozione? Come sentirla reale nella nostra vita di ogni giorno? Mi sentirei di dire attraverso due strade. Non le uniche, ma quelle che anch’io ho meglio scoperto in questi mesi di malattia, di lotta, di fatica e di speranza. La prima strada è quella dell’esperienza di forza che proviene da un affidamento sincero e totale alla grazia di Dio. Ci sono momenti in cui le energie risultano insufficienti e ti viene da dire: “Non ce la faccio, non riesco”. Eppure poi riesci, ce la fai, vai avanti. È come se una mano amica ti sostenesse, una presenza amorevole ti offrisse una spalla. Come dice il salmo: “Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre”. Ecco, questa è una prima via attraverso la quale il Dio con noi si fa sentire. È la risposta ad una fiducia che, a partire dalla fragilità, si fa invocazione. Ve n’è poi una seconda, veramente consolante, ed è quella bontà del prossimo: la presa in carico, la cura, la gentilezza, l’attenzione, la serietà nello svolgere il proprio servizio. Sentire che qualcuno condivide con noi la nostra sofferenza e la nostra fatica; rendersi conto che non dobbiamo vergognarci agli occhi degli altri della nostra debolezza; essere certi che non saremo sfruttati nella nostra fragilità, che al contrario saremo aiutati e curati con serietà e senso di umanità, apre il cuore alla gratitudine. Sapere che altri hanno a cuore il nostro bene, la nostra salute, la nostra serenità, che condividono la nostra speranza e mettono a disposizione tutte le loro risorse per ridare alla nostra vita la sua forma più bella, permette di intuire che una provvidenza amorevole ci accompagna, che Dio è con noi. È la regola che ricaviamo dalle Scritture: la rivelazione di Dio avviene sempre dentro la vita e i prodigi che permettono di riconoscerla vanno ricercati normalmente dentro il cuore delle persone. Dio non ama ostentare la sua potenza, per la semplice ragione che questa è sempre accompagnata dal suo l’amore. E l’amore, si sa, è discreto per natura. Ce lo insegna il presepe con la sua disarmante semplicità, nella quale però intuiamo un’immensa grandezza. Buon Natale, dunque, nella luce dell’Emmanuele, Dio con noi, con la gioia da parte mia di poterci rivedere presto.

+ Pierantonio Tremolada