Il Vescovo inaugurando il cammino sinodale per la nostra diocesi nell’Omelia dello scorso 17 Ottobre in Cattedrale così esprimeva il dinamismo di questo percorso:
“Che cosa comporta questo cammino insieme? Che cosa significa concretamente compiere un percorso sinodale? I tre verbi che papa Francesco ricorda nella sua omelia di apertura del percorso sinodale aiutano molto bene a rispondere. Sono: incontrare, ascoltare e discernere.
Vivere la sinodalità nella Chiesa significa anzitutto diventare esperti nell’arte dell’incontro.”
Abbiamo bisogno di diventare tutti “esperti nell’arte dell’incontro” a partire dalla disponibilità più umile che apre ogni dialogo, confronto, e che rende fruttuoso l’incontro: la disponibilità ad ASCOLTARE.
L’ascolto non è una fase previa al Sinodo: è esso stesso autenticamente integrato ed essenziale nel cammino sinodale. Per questo l’equipe del Sinodo sta procedendo in queste settimane a chiedere la disponibilità ad alcuni fratelli e sorelle a servire il cammino sinodale disponendosi ad ascoltare il popolo di Dio.
Chi sono questi missionari dell’ascolto e cosa sono chiamati a vivere?
Sono battezzati (laici, ministri ordinati, consacrati) che danno la disponibilità ad accompagnare la proposta dei Tavoli sinodali nelle zone e nelle parrocchie che attiveranno questi luoghi e spazi di ascolto.
Abbiamo pensato a loro chiamandoli “Missionari dell’Ascolto” perché in queste due parole è compreso il senso del loro impegno: sono inviati in ragione del Battesimo, sono capaci di relazione, sanno ascoltare e quindi sanno tacere e promuovere la parola di tutti.
I Missionari dell’Ascolto hanno vissuto un primo importante momento formativo Sabato 5 febbraio presso il Centro Pastorale Paolo VI per potersi conoscere, pregare e invocare lo Spirito, armonizzare il proprio servizio, apprendere e condividere una metodologia di promozione dei Tavoli sinodali.