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Mercoledì 1 maggio 2024 nella Basilica Santuario di S. Maria delle Grazie alle ore 20.30 il Vescovo Pierantonio presiederà il Rosario per l’anno della Preghiera in preparazione al Giubileo 2025.

Al termine della celebrazione, ai rappresentati di alcuni santuari mariani della nostra Diocesi, sarà consegnata una lampada insieme all’invito a custodire e diffondere la luce della preghiera.

Alleghiamo la lettera del Vicario Generale ai parroci per la preparazione del Giubileo, il libretto del rosario alle Grazie e lo schema per guidare la preghiera del santo rosario dell’1 maggio in parrocchia.


Domenica 21 aprile 2024 saremo invitati a unirci in preghiera per le vocazioni. Attraverso questa iniziativa la Chiesa ci invita a pensare alla nostra vita come una vocazione, una via originale e unica per seguire il Signore e collaborare al suo piano di salvezza per il mondo.

Papa Francesco ci ricorda che siamochiamati a seminare la speranza e a costruire la pace”. Lo scopo di ogni vocazione è diventare donne e uomini di speranza.

Messaggio per la 61a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni 2024 | Francesco (vatican.va)

L’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni quest’anno ci invita a “Creare casa”. La comunità cristiana è chiamata ad essere casa accogliente e custode di ogni vocazione.

Per vivere al meglio questa proposta l’Ufficio Oratori, Giovani e Vocazioni ha predisposto una rete di preghiera nei santuari e monasteri della diocesi e del materiale utile per favorire la preghiera in tutte le comunità parrocchiali.


Rassegna cinematografica organizzata dall’Ufficio per la Vita Consacrata, aperta a tutti, al Cinema Sereno (Vill. Sereno, Brescia). Introduzione ai film a cura di don Italo Uberti e P. Fabrizio Colombo. Ingresso Libero.

PROGRAMMA:

Profeti (Alessio Cremonini, 2023)
Mercoledì 3 aprile ore 20.30 e sabato 6 aprile ore 16

Sara Canova è una giornalista italiana che vive da un anno in Egitto e sta facendo un servizio in Siria sulle donne che lottano contro l’Isis in quanto “regime di oppressione femminile”, quando viene catturata dai fondamentalisti islamici e fatta prigioniera. La sua detenzione sarà destinata a durare molti mesi, passando dalla prima linea del combattimento ad un campo di addestramento nel Califfato in cui dividerà l’alloggio con Nur, una giovane donna nata in Siria ma cresciuta a Londra, e andata in sposa (volontariamente) a un muhajid, ovvero un miliziano della jihad. Se da un lato Sara è atea e senza marito o figli, dall’altro Nur è devota al coniuge con cui sogna di creare una famiglia e ad Allah, senza se e senza ma.


Maternal (Maura Delpero, 2019)
Mercoledì 10 aprile ore 20.30 e sabato 13 aprile ore 16

L’Hogar, un centro religioso italo-argentino per ragazze madri, è un luogo paradossale in cui la maternità precoce di giovani madri adolescenti convive con il voto di castità delle suore che le  hanno accolte, tra regole rigide e amore cristiano. Suor Paola è una giovane suora appena arrivata a Buenos Aires dall’Italia per finire il noviziato e prendere i voti perpetui. Lu e Fati, entrambe diciassettenni, sono bambine bruscamente trasformate in madri. Tre donne diverse che influenzeranno reciprocamente le proprie vite e il proprio rapporto con la maternità.


Il colore viola (Blitz Bazawule, 2023)
Mercoledì 17 aprile ore 20.30

Nella Georgia segregazionista del primo Novecento, Celie e Nettie sono sorelle e sono inseparabili. Almeno fino al giorno in cui il padre incestuoso non ‘svende’ Celie al peggior offerente, Albert, un uomo alcolizzato e violento. Celie sopporta tutto, i colpi, le umiliazioni, i figli del primo matrimonio. Ma un bastimento di vita e di amore bussa finalmente alla sua porta. Col vento del Sud arrivano Sofia, futura ‘nuora’ dalla personalità debordante che prende (letteralmente) a pugni il patriarcato, e Shug Avery, cantante blues indipendente e sensuale che insegna a Celie la bellezza e l’amore per se stessa. La loro presenza risveglia in lei sentimenti e desideri mai sospettati. Celie decide allora di vivere la sua vita. Imbarcata per Memphis, trova l’emancipazione e ritrova gli affetti perduti.


Padre Pio (Abel Ferrara, 2022)
Mercoledì 24 aprile ore 20.30 e sabato 27 aprile ore 16

Il film racconta, in montaggio alternato, la storia del giovane Padre Pio da Pietrelcina e dei cittadini di San Giovanni Rotondo negli anni del primo dopoguerra. L’intero film ruota attorno ai tragici eventi dell’eccidio avvenuto nel 1920, in cui persero la vita quattordici persone, perlopiù appartenenti al Partito Socialista. Le tensioni del biennio rosso e le sofferenze della massa contadina locale si intrecciano, senza mai realmente fondersi, con la figura del giovane Padre Pio già segnato dalle esperienze di dolore che caratterizzeranno l’intera vita del santo cappuccino. Le tentazioni e la lotta col demonio, la vicinanza spirituale ai fedeli, il ministero della confessione sono alcuni dei tratti della figura del santo che il film sceglie di mettere in luce e raccontare.

 


L’oratorio è il luogo dell’accoglienza, dell’incontro e della benedizione. È la locanda che ospita tutti. È il luogo della “rivoluzione culturale” che – ci auguriamo – può diventare modello credibile  per la nostra società. Gesù – buon samaritano – cerca, visita, a tutti si fa prossimo; lui che sempre abbatte i sentieri e rimuove le barriere ideologiche e sociali. Locanda (pandochéion) è il termine greco che usa l’evangelista Luca: vuol dire letteralmente “che accoglie tutti”, “dove tutti sono accolti”. L’oratorio accoglie tutti, perché tutti sono stati cercati, visitati, invitati. Il sogno è che le persone con disabilità siano protagoniste delle nostre realtà e la loro presenza ci ricordi la missione originaria della Chiesa che si rivolge da sempre ai poveri, ai deboli e ai fragili.

Un luogo ospitale

L’ospitalità dell’oratorio non si limita alla buona educazione o alla cortesia verso gli ospiti, ma costituisce un fondamento teologico del suo esserci. Dio è Colui che ci accoglie, la sua paternità è ospitale nei confronti di tutti. L’oratorio abbraccia tutti, perché crede in un Dio che è Padre di tutti e accoglie indistintamente. Un principio teologico che diventa operativo per azioni concrete radicate in motivazioni spirituali profonde.

Uno sguardo nuovo

Lo sguardo comunica molto di quello che si pensa: la diversità ci fa paura. Occorre educare il pensiero, liberarci da alcuni pregiudizi e imparare a guardare l’altro non a partire dal suo limite e dalla sua fragilità, ma dalla sua bellezza, dal suo essere una persona meravigliosa, unica e preziosa; bisogna imparare a scoprire come ci guarda Dio. La sfida è riuscire a cambiare lo sguardo. Accogliere le persone con disabilità è una questione di occhi nuovi perché dipende dalla percezione e dall’atteggiamento che assumiamo nei loro confronti. Com’è il nostro sguardo nei confronti di chi è più fragile? Uno sguardo che esclude, insistente, discriminante, pietoso o indifferente, oppure inclusivo, spontaneo, aperto, empatico e sorridente? Il segreto sta nel mettersi in gioco per entrare in relazione.

Il compito della comunità

Chi deve attivare dinamiche e percorsi di inclusione? Tutti. È la comunità che offre mani operose e cuore sensibili. È il nostro compito. L’inclusione diventa così un’arte delicata e artigianale, fatta di gesti e pensieri che permettono all’altro di vivere e abitare gli ambienti serenamente; passa attraverso la costruzione di un contesto promettente che trasmetta vita e autenticità. L’accoglienza nella Chiesa della sinodalità non può mancare perché ne esprime la verità e fa percepire il profumo del Vangelo (cfr. Lettera Pastorale 2023-24 del vescovo Pierantonio Tremolada “Uomini e donne in cammino”). A ciascuno di noi è consegnata la grande responsabilità, personale e comunitaria, che cambia il senso e il significato della vita: possiamo essere promotori di percorsi di sostegno e speranza che aiutano le persone a realizzarsi come uomini e donne oppure, al contrario, diventare elementi che ostacolano questo percorso di realizzazione umana.

Passi possibili

Un approccio che valorizza l’inclusione inizia con il riconoscimento che ogni individuo ha qualcosa di unico e prezioso da offrire alla comunità. Uno sguardo inclusivo non si sofferma su ciò che manca o su ciò che è diverso, ma piuttosto celebra la diversità come una ricchezza e una fonte di arricchimento per tutti. Bisogna creare ambienti, opportunità e risorse che permettano alle persone con disabilità di partecipare pienamente alla vita sociale, educativa e oratoriana. Si tratta di ascoltare le loro esigenze, comprendere le loro sfide e lavorare insieme per superare gli ostacoli che impediscono la piena partecipazione.

Progettazione universale

Uno dei modi più efficaci e semplici per andare nella direzione di un approccio sempre più inclusivo nei nostri oratori è quello che prende il nome di “progettazione universale”. Quando
parliamo di progettazione universale stiamo pensando a progetti che siano già adatti a tutte le persone, in modo da evitare – anche a livello progettuale – la distinzione tra chi ha una disabilità
e chi è senza disabilità. È più semplice agire così, piuttosto che fare progetti da modificare in seconda battuta, sulla scorta delle difficoltà di chi partecipa. Per esemplificare cosa si intende per
progettazione universale in oratorio pensiamo a – in fase di ristrutturazione – a mettere una rampa adatta alle persone in sedia a rotelle, oppure allo scrivere il numero dei piani in modo semplice e con la scrittura che sia leggibile anche da chi non vede, mettere cartelli semplici, scrivere le parole con caratteri più grandi in modo che tutti possano leggere chiaramente, segnare gli ambienti con la CAA (comunicazione alternativa e aumentativa) e tante altre accortezze utili e fruibili per tutti. Attraverso piccoli gesti, parole di incoraggiamento e azioni concrete di  sostegno, possiamo tutti contribuire a fare la differenza.

Non basta la buona volontà

L’accompagnamento e la cura dei ragazzi, e in particolare dei ragazzi che presentano delle fragilità, non possono essere basati solo sulla buona volontà, la premura e la disponibilità. Sempre più spesso catechisti ed educatori avvertono la necessità di una formazione specifica, a sostegno del loro servizio, che indichi un serio orientamento ed eviti l’improvvisazione. È necessario oggi gestire la complessità delle situazioni stabilendo legami con il territorio e con le associazioni formando una rete di collaborazione e mutuo aiuto. È importante chiedere aiuto e beneficiare delle competenze e della generosità altrui per una condivisione fattiva. Anffas Brescia, in collaborazione con il Comune di Brescia, con Fobap, con l’Ufficio Scolastico territoriale e con il nostro Centro Oratori ha avviato un processo virtuoso di sensibilizzazione costruendo un volantino destinato agli enti per la raccolta delle buone prassi in essere e uno destinato alle famiglie con le indicazioni normative e le possibilità che i nostri territori offrono. È sempre opportuno, inoltre, coinvolgere l’ente pubblico di fronte a progetti di inclusione – a volte anche molto semplici – ma che necessitano di essere sostenuti, anche economicamente. Infine, di fronte soprattutto a progetti specifici (penso ad esempio al Grest, ma anche ai doposcuola, etc), nei quali è necessario
prevedere la presenza di personale qualificato che possa accompagnare in modo professionale i ragazzi con disabilità è bene attivarsi per tempo, con le famiglie e nella ricerca degli educatori: uno dei temi particolarmente delicati degli anni che stiamo vivendo riguarda proprio la disponibilità di figure educative competenti che possa aiutarci nel sostenere la presenza di ragazzi che necessitano di un accompagnamento.

Comunità educative capaci di accogliere

Siamo chiamati insieme a edificare comunità educanti capaci di accogliere tutti i ragazzi, soprattutto i ragazzi che hanno qualche fragilità e fatica per mostrare al mondo e alla società la profezia di una nuova umanità. L’oratorio diventa così una palestra e un laboratorio di cura e di prossimità dove l’altro è un dono da accogliere, valorizzare e da benedire.


Il vescovo Pierantonio Tremolada presiederà le celebrazioni liturgiche della Settimana Santa. Alcune celebrazioni saranno trasmesse in diretta. Di seguito l’orario delle celebrazioni.

Veglia delle Palme

Sabato 23 marzo alle ore 20.00. Ritrovo in tre chiese del Centro Storico (Santa Maria delle Grazie, San Francesco e Santi Nazaro e Celso) e processione con conclusione in Cattedrale.

S. Messa nella domenica delle Palme

Domenica 24 marzo alle ore 10.00 in Cattedrale.

Via Crucis Cittadina

Mercoledì 27 marzo alle ore 20.45. Partenza dalla Basilica dei Santi Faustino e Giovita e arrivo nella chiesa di San Pietro in Oliveto. In caso di pioggia tutta la celebrazione si svolgerà nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita. Guarda la diretta…

S. Messa Crismale

Giovedì 28 marzo alle ore 9.30 in Cattedrale. In diretta televisiva su SuperTv e Teletutto. Guarda la diretta…

S. Messa nella Cena del Signore

Giovedì 28 marzo alle ore 18.30 in Cattedrale.

Ufficio delle Letture e Lodi

Venerdì 29 marzo alle ore 8.00 in Cattedrale.

Celebrazione della Passione del Signore

Venerdì 29 marzo alle ore 15.00 in Cattedrale.

Ufficio delle Letture e Lodi

Sabato 30 marzo alle ore 8.00 in Cattedrale.

Veglia Pasquale nella notte Santa

Sabato 30 marzo alle ore 21.00 in Cattedrale. In diretta televisiva su SuperTv e Teletutto. Guarda la diretta…

S. Messa pontificale nella Pasqua di Risurrezione del Signore

Domenica 31 marzo alle ore 10.00 in Cattedrale.

Scarica qui gli orari delle altre celebrazioni della Settimana Santa in Centro Storico

 

Durante la S. Messa Crismale del Giovedì Santo verranno ricordati i seguenti anniversari di ordinazione presbiteriale

78°: mons. Enrico Tosi 

75°: don Angelo Chiappa, don Mario Rossetti

73°: don Andrea Ferronato

72°: don Luigi (Gino) Porta 

70°: mons. Osvaldo Mingotti, don Giuseppe Pasini

65°: don Riccardo Baxiu, don Renato Firmo, don Andrea Girelli, don Tomaso Melotti, don Giacomo Trombini

60°: mons.  Francesco Andreis, don Giulio Bogna, don Giovanni Bracchi, don Domenico Bressanelli, don Giovanni Donni, don Sabino Gaspari, don Riccardo Pennati, don Aldo Sorelli, don Angelo Zaninelli 

50°: don Raffaele Alberti, don Pierangelo Belleri, don Serafino Festa, don Felice Frattini, don Bruno Marchesi, don Giuseppe Mombelli, don Angelo Nolli, don Angelo Perlato, don Angelo Piardi, don Gianpietro Prandelli, don Flavio Saleri, don Mario Stoppani, don Franco Tortelli, S.E. mons. Lorenzo Voltolini, mons. Antonio Zani, don Guido Zupelli 

25°: don Omar Borghetti, mons. Pietro Chiappa, don Angelo Calorini, don Marco Compiani, don Rosario Graziotti, don Roberto Soncina, don Michele Tognazzi

 


Quattro incontri online con Sr. Grazia Papola, il sabato mattina a partire da sabato 20 gennaio 2024. Rivedi qui gli incontri:

 

Sabato 20 gennaio, Chiamate alla libertà

 

 

Sabato 27 gennaio, Abitare il tempo

 

 

Sabato 3 febbraio, Fragilità e limite come segni di umanità

 

Torna anche quest’anno il Corso per l’Ecumenismo, giunto alla sua 17° edizione.

Un appuntamento rivolto a laici, sacerdoti, religiosi e religiose, membri dei consigli pastorali delle nostre comunità e insegnanti di religione, che desidera offrire una occasione di formazione e di conoscenza del mondo cristiano con una attenzione ecumenica. Quest’anno sarà il mondo dell’Ortodossia al centro della riflessione, in un tempo in cui, a causa del conflitto in corso, ha portato all’attenzione di molti il vissuto e la storia della chiesa Ortodossa nell’est Europa. Il corso permette di approfondire la storia in cui la tradizione bizantina è cresciuta, soprattutto in relazione anche al rapporto con le autorità civili. Molte situazioni dei nostri giorni trovano la loro spiegazione nella storia vissuta e nelle tradizioni cristiane di altre chiese.

In un tempo in cui l’orizzonte dell’Intercultura è sempre più importante anche per le nostre comunità e in un tempo in cui sul nostro territorio sono presenti molti fratelli e sorelle cristiani ortodossi e cristiani cattolici di rito bizantino, è sempre più importante anche per noi conoscere per saper capire e valorizzare queste loro presenze.

Il termine delle iscrizioni è il 19 Febbraio 2024, telefonando al numero 0303722350 o scrivendo a ecumenismo@diocesi.brescia.it

Ascolta l’intervista a don Claudio zanardini:


La Lanterna della Pace percorrerà durante la quaresima tutte infermerie delle famiglie Religiose, per una sosta orante: un tempo forte di preghiera, insieme, per invocare il dono della Pace.

Proporremo uno schema di Preghiera per la Pace, che è urgente intensificare in questo momento storico, spronati anche da Papa Francesco. “Signore, donaci Tu la pace. Insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace!”.

Le comunità, se lo ritengono  opportuno, possono invitare amici, conoscenti, collaboratori, perché il grido di invocazione si intensifichi.

Questo è l’itinerario della Lanterna della Pace:

  • il 15 e il 16 febbraio dalle Suore Dorotee di Cemmo a Capo di Ponte;
  • il 17 e 18 febbraio dalle Figlie di Sant’Angela a Marone;
  • il 19 e 20 febbraio dalle Madri Canossiane a Iseo;
  • il 21 e 22 febbraio dalle Suore Orsoline Unione Romana a Capriolo;
  • dal 23 al 25 febbraio dalle Suore Dorotee di Cemmo in via Sant’Emiliano;
  • il 26 e il 27 febbraio dalle Suore Maestre di Santa Dorotea a Brescia in via Torricella;
  • il 28 e il 29 febbraio dalle Suore Maestre di Santa Dorotea a Brescia in via Filzi;
  • l’1 e il 2 marzo dalla Madri Canossiane a Mompiano;
  • dal 3 al 5 marzo dalle Suore Ancelle della Carità a Brescia in via Schivardi;
  • il 6 e 7 marzo al Monastero della Visitazione a Brescia in via Costalunga;
  • l’8 e il 9 marzo dai Padri Comboniani in viale Venezia;
  • dal 10 al 12 marzo dalle Suore Ancelle della Carità in via Benacense;
  • il 13 e il 14 marzo dai Padri Piamartini a Brescia in via Ferri;
  • il 15 e il 16 marzo dalle Suore Mariste di Brescia in via San Polo;
  • dal 17 al 19 marzo dalle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth a Botticino Sera;
  • il 20 e 21 marzo dalle Suore Umili Serve del Signore di Gavardo;
  • il 22 e 23 marzo al monastero della Visitazione di Salò.

 

FOTOGALLERY
Mattinata d’arte e spiritualità per ministri ordinati

Obiettivo
Si vuole mostrare uno stile che desidereremmo che le nostre comunità facessero proprio, permettere ai presbiteri di godere di un incontro che aiuti a vivere le nostre chiese come spazi e tempi belli dell’incontro con Dio. Per questo, si vogliono valorizzare tutte le dimensioni del bello (artistica, culturale, musicale, orante) come modalità di vivere la spiritualità.

Gli incontri, coordinati e guidati da don Raffaele Maiolini e don Giuseppe Fusari, prevedono sempre anche intermezzi musicali dal vivo.

Modalità
Un ciclo pittorico (che identifica un preciso tema) di una delle chiese di ciascuna delle quattro macrozone.

Scansione

  • 09.45: accoglienza
  • 10.00: introduzione e presentazione a cura di don Giuseppe Fusari (con videoproiezione)[1]
  • 10.30: intermezzo musicale a cura di diversi artisti (vedi sotto)
  • 10.40: visita guidata a cura di don Giuseppe Fusari
  • 11.10: intermezzo musicale a cura di diversi artisti
  • 11.30: momento di preghiera a cura di don Raffaele Maiolini
  • 12.00: conclusione e pranzo conviviale

Quando (giorno)
O il 1° o il 4° giovedì del mese, cioè quelli non occupati da ritiri e congreghe (per dare la possibilità a tutti, non solo a quelli della Zona di convenire). Ogni Zona potrebbe decidere di sostituire la congrega con questo incontro.

Dove e quando (mese)

5 ottobre: specialmente per i ministri ordinati delle zone pastorali dalla I alla VII, nella Chiesa di santa Maria della Neve di Pisogne

  • Girolamo Romanino, Ciclo della passione di Cristo
  • Intermezzi musicali di Amos Bono (violoncello)

29 febbraio: specialmente per i ministri ordinati delle zone pastorali dalla XV alla XXII, nella Basilica di Verolanuova

  • Andrea Celesti, Ciclo della vita di Cristo (e storie di san Pietro)
  • Intermezzi musicali di Francesco Botti (organo)
2 maggio: specialmente per i ministri ordinati delle zone pastorali dalla VIII alla XIV, nella Chiesa parrocchiale di Chiari
  • Giovanni Mauro della Rovere, Ciclo dei santi Faustino e Giovita
  • Intermezzi musicali di Francesco Botti (organo)

È necessaria la prenotazione inviando una e-mail a prenotazione@diocesi.brescia.it o chiamando in segreteria generale al numero 030 37 22 253

Al Santuario di Valverde di Rezzato mercoledì 7 febbraio 2024.

Programma:

  • ore 9 – Accoglienza;
  • ore 9.30 – Meditazione;
  • segue – Adorazione con possibilità di confessione;
  • ore 11.30 – S. Messa;
  • ore 12.30 – Pranzo;
  • ore 14 – Introduzione al Cammino del cuore;
  • segue – Condivisione e rosario.