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Nella giornata di Sabato 8 Febbraio 2025 l’Ufficio per i Migranti della Diocesi di Brescia ospita il III Convegno Migrantes Lombardia.

Il tema del convegno è “Intercultura: il passo dei giovani”. La mission del convegno è parlare dei giovani, in particolare i giovani di seconda generazione , e dell’intercultura.

Di seguito il programma dettagliato della giornata:

PROGRAMMA

Ore 9.30
Accoglienza e registrazione

Ore 10.00
Saluti, mons. PIERANTONIO TREMOLADA, Vescovo di Brescia
Riflessione Biblica, mons. FRANCO AGNESI, Vescovo delegato CEL per la Pastorale Migranti
Intercultura: il passo dei giovani, visione del video reportage e descrizione del percorso realizzato nella Diocesi di Brescia, don ROBERTO FERRANTI, Coordinatore Area Pastorale per la Mondialità, Diocesi di Brescia

Ore 11.00
Giovani e intercultura: un’alleanza per la pastorale e per la vita comunitaria, alla luce del Magistero di Papa Francesco, card. FABIO BAGGIO, sottosegretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale
Testimonianze, N’DIAWAR GUEYE e SIMONE ZENDRA, giovani bresciani

Ore 12.30  
Pranzo

Ore 14.00
Tavola rotonda – Parrocchia e Oratorio alla prova dell’Intercultura don MARCO MORI, Parroco S. Polo in Brescia, DANIEL MASSA, educatore all’oratorio di San Faustino in Brescia e MICHELE OTTONELLO, educatore all’oratorio della Beata Vergine Addolorata in San Siro a Milano
Modera don ANDREA ZANI, coordinatore delle Cappellanie etniche, Diocesi di Brescia
Domande e dibattito con i relatori

Ore 16.00
Conclusioni, don ALBERTO VITALI, direttore Migrantes Lombardia

ISCRIZIONI INDISPENSABILI (entro il 04 Febbraio) cliccando al seguente link: https://forms.gle/2aWLJMVEpb3RkCHz6

Possibilità di parcheggio presso il Centro Pastorale Paolo VI (con accesso da Via Callegari 4bis, Brescia)

Per chi arriva con i mezzi pubblici, fermata della Metro Vittoria

Per info: migranti@diocesi.brescia.it   tel. 030.3722350

 

Scarica il volantino del Convegno Migrantes

La Diocesi di Brescia ha il materiale informativo per il Giubileo 2025:

È possibile prenotare tale materiale compilando e trasmettendo il modulo allegato alla Segreteria Generale della Curia diocesana all’indirizzo mail: prenotazione@diocesi.brescia.it oppure utilizzare i file allegati per produrre il materiale autonomamente.

Per informazioni: 030.3722.226/227/253

 


Insieme pellegrini di speranza

Si terrà venerdì 17 gennaio 2025 dalle 17.00 alle 19.00 al Polo Culturale Diocesano il Primo Convegno Diocesano Pastorale per le Persone con disabilità.

PROGRAMMA:

  • Preghiera iniziale;
  • Saluti istituzionali;
  • Lectio: Essere pellegrini di speranza oggi. Sua Eccellenza rev.ma Pierantonio Tremolada, Vescovo di Brescia;
  • Il cammino del Servizio Nazionale: sguardi e prospettive. Suor Veronica Amata Donatello;
  • Comunichiamo la Vita. Diamo voce ad alcune esperienze di vita tra potenzialità e criticità.

Modera: Anna della Moretta

Conclusione: Padre Domenico Fidanza

Per partecipare è necessario segnalare la propria presenza compilando il form di seguito:


Sabato 14 Dicembre 2024, alle ore 20.30 presso la Chiesa dei Santi Faustino e Giovita in via S. Faustino 74 a Brescia, l’Area Pastorale per la Mondialità invita al Concerto di Natale del Coro Interculturale di Brescia. 

Il concerto di Natale con il Coro Interculturale di Brescia rappresenta una straordinaria occasione di incontro tra diverse tradizioni musicali del mondo, unite dalla celebrazione universale del Natale.

In un’atmosfera di condivisione e fratellanza, il pubblico potrà ascoltare canti natalizi che spaziano dalle melodie più familiari alle sonorità di culture lontane.

Ogni brano racconta una storia, un’emozione e una visione del Natale, arricchita dalle voci e dalle tradizioni di popoli diversi.

Il Coro Interculturale di Brescia diventa così un simbolo di unione, un ponte tra le culture che celebra la diversità attraverso la musica. Un evento che va oltre la semplice esibizione, promuovendo il rispetto reciproco e la bellezza dell’incontro.

Un’occasione unica per riflettere sul significato profondo del Natale, celebrato non solo con le parole, ma anche con il linguaggio universale della musica.

Un’esperienza che saprà toccare il cuore di tutti, indipendentemente dalla provenienza.

 

 

Scarica la Locandina Concerto di Natale



Giovedì 21 Novembre alle ore 18.00 presso il Museo Diocesano (Via Gasparo da Salò, 13 a Brescia) verrà presentato il 33° Rapporto Immigrazione 2024 Caritas – Migrantes  – “Popoli in Cammino”. 

Verranno illustrati dati e riflessioni sull’immigrazione in Italia e a Brescia con un’attenzione particolare al continente africano. La presentazione del rapporto rientra tra gli eventi del Festival della Pace, alla sua settimana edizione, che quest’anno ha come tema l’Africa.

 

INTERVENGONO

Simone Varisco – della Fondazione Migrantes e Redattore del Rapporto Immigrazione Caritas – Migrantes 2024

Don Graziano Gavioli – Sacerdote della Diocesi di Modena e autore del libro “La parrocchia diventa luogo ospitale”

Simon Ngomnan – Insegnante di un Istituto Superiore in provincia di Brescia e originario del Ciad.

 

MODERA  Franco Valenti – Cestim Verona

 

L’ingresso è libero 

Per Info: 030.3722350     areamondialita@diocesi.brescia.it

 

Link per scaricare la locandina del Rapporto Immigrazione

Link con la sintesi del XXXIII Rapporto Immigrazione 2024

Slide di Sintesi del XXXIII Rapporto Immigrazione 2024

 

 


In distribuzione da mercoledì 28 agosto presso l’emporio del Centro Oratori Bresciani la Lettera Pastorale del Vescovo Pierantonio per l’anno 2024-25 “Il battesimo: dono e opportunità – Uno sguardo alla vita cristiana in occasione del Giubileo”.

Non sarà sfuggito ai più attenti che sempre più persone decidono, anche nel nostro territorio, di non far battezzare i bambini. Lo scorso anno a tal proposito avevamo pubblicato alcuni dati che fotografavano bene la situazione. Dal 2007 ad oggi assistiamo a una riduzione del 10% dei battezzati: se nel 2007 i battezzati sul territorio erano il 65%, oggi sono il 54%. Ci stupiamo del crollo dei matrimoni, ma non abbiamo ancora la percezione del calo dei battesimi. Eppure parlare del Battesimo “significa parlare di ciò che ci riguarda nel profondo” come afferma mons. Tremolada. Con il Battesimo inizia la vita spirituale che trova la sua pienezza nella Chiesa. Anche a partire da queste motivazioni il vescovo Pierantonio ha deciso di dedicare la lettera pastorale 2024-2025 al tema del battesimo come dono e opportunità, per cercare, come annota nel prologo, di far percepire il senso profondo del sacramento e il suo valore per l’oggi. E lo fa rispondendo ad alcune domande, perché “c’è un’esigenza di chiarezza e consapevolezza che accomuna tutti”. Nella copertina della Lettera è stato scelto il fonte battesimale del Battistero di San Giovanni a Firenze. Anche le immagini che accompagnano lo sviluppo dei sei capitoli riprendono i mosaici realizzati dai maestri della scuola bizantina e terminati dai grandi maestri toscani, tra i quali Cimabue, Coppo di Marcovaldo e Meliore.

Eccellenza, perché parlare oggi del Battesimo?

Oggi è necessario parlare del Battesimo perché tutto ciò che ha a che fare con la fede non è più scontato. Siamo invitati a ritornare all’essenziale. Sono convinto che il Battesimo sia un dono e una opportunità. La presa di distanza avvenuta con il Battesimo è piuttosto la condizione per contribuire attivamente alla redenzione del mondo, al suo riscatto, al suo risanamento. La santità è, dunque, insieme un dono e un compito che si riceve con il Battesimo e che si è chiamati a ratificare con l’intera esistenza. Ad ogni battezzato la Chiesa dice con affetto: “Diventa ciò che sei!”.

Che cosa cambia tra l’essere battezzati e il non esserlo?

Essere battezzati significa essere diventati cristiani. Questa definizione che per tanti anni in un contesto cattolico è stata data per scontata ha bisogno di essere rinfrescata. La parola “cristiano” deriva da Cristo. I cristiani sono coloro che credono in Cristo. Sono due le caratteristiche che emergono all’inizio della storia del cristianesimo: i cristiani sono coloro che non hanno paura della morte e sono quelli la cui forma di vita è nuova. Occorre fermarsi un attimo a riflettere su cosa intenda la Parola di Dio quando tratta della morte e della vita. Questo ci permetterà di parlare con maggiore consapevolezza della paura della morte, della sua natura e delle sue ragioni, e di giustificare la possibilità del suo superamento. Mi pare importante intuire che con il Battesimo si è capaci, per grazia di Dio, di affrontare il senso della morte e di dare alla vita una forma particolarmente originale. Il Battesimo è una scelta libera per una vita libera.

Perché dovrei essere felice di essere stato battezzato?

Il Battesimo oggi più che mai è una scelta, una scelta libera per una vita libera. Il Battesimo introduce a una forma di vita che ha caratteristiche particolari. La persona viene messa nella condizione di sentirsi libera nel momento in cui decide. Ci sono dei condizionamenti inaccettabili che provengono dall’esterno e ci sono dei condizionamenti, che provengono dall’interno, più difficili da riconoscere, ma che hanno bisogno di essere considerati. Il Battesimo ci rende liberi. A chi viene battezzato è data la possibilità di amare come lui e in lui. L’amore stesso di Cristo lo ispirerà, lo incoraggerà, lo purificherà, lo conforterà. Sentirsi amati da Dio in Cristo e riuscire ad amare i fratelli nel suo nome, riuscire a farlo nel percorso travagliato della vita di ogni giorno, sarà il vero motivo di gioia di ogni discepolo del Signore. Per questo non si potrà non essere felici del proprio Battesimo. La gioia contraddistingue l’evento cristiano, cioè l’apparire del Cristo nel cuore della storia.

In che senso il Battesimo ci rende figli di Dio?

Che cosa significa precisamente essere figli di Dio? Il nostro pensiero e la nostra stessa immaginazione faticano a dare a questa verità una sua consistenza. Certo non si potrà pensare di poter fornire una spiegazione, ma sarebbe opportuno sapere dove indirizzare il cuore. È importante riscoprire il significato di un’affermazione che può suonare un po’ distante da noi e dalla nostra vita. Il rapporto con Dio è sempre stato determinante per le varie civiltà. Studiando la storia, ci si accorge che la dimensione religiosa è stata forse la più debole. Ci si è fatti di Dio un’immagine molto discutibile. In alcuni casi siamo arrivati a negare l’esistenza di Dio. Il battesimo avvia un’esperienza di Dio che va nella linea del riconoscimento della sua paternità. Questa paternità è la condivisione del sentimento che Gesù condivideva nei confronti di suo Padre. È qualcosa di misterioso ma sicuramente anche di affascinante.

Cosa significa che il Battesimo toglie il peccato originale?

Abbiamo ascoltato più volte la frase che il Battesimo toglie il peccato originale. Non è facile spiegarlo in poche parole. Mi permetto di rimandare alla lettura del testo della Lettera pastorale. Mi preme far intuire, però, la serietà del peccato. La Parola di Dio parla al singolare del peccato. I peccati sono l’esito finale di un processo enigmatico dove la libertà dell’uomo risulta condizionata da qualcosa che non riesce a spiegare. Come dice San Paolo si vede il bene, si desidera farlo, ma non lo si fa, si vede il male, non si vorrebbe farlo, ma lo si fa. Da qui dobbiamo partire per comprendere il senso del peccato. L’apostolo delle genti è colui che più di tutti ha riflettuto sull’esperienza del peccato. Lo ha fatto proprio a partire dalla sua vicenda personale. La dimensione originale del peccato rimanda a una sorta di complicità che rinvia all’origine: il male che facciamo conferma qualcosa che ci accomuna. In questo senso parliamo di peccato originale. La grazia è la vera risposta a questa enigmatica propensione al male, perché la grazia è potenza di bene. Il Battesimo “toglie il peccato originale” nel senso che attiva nel segreto del cuore un’esperienza di grazia. Nella misura della nostra libera disponibilità, cioè della nostra fede, questa grazia interviene a contrastare il peccato. Siamo liberi, possiamo decidere di fare il male, siamo purtroppo anche inclini a farlo. Il peccato per i battezzati è ancora possibile. E tuttavia non è ineluttabile. Non avrà l’ultima parola. Si potrà contrastarlo e vincerlo, perché in verità il Cristo lo ha già vinto con la sua morte.

Con il Battesimo si entra a far parte della Chiesa: perché dovremmo considerarlo così importante?

Ognuno di noi si è fatto un’idea della Chiesa. La Chiesa è composta da persone straordinarie che nei secoli hanno dato una testimonianza meravigliosa di sé. La Chiesa è prima di tutto la comunione dei Santi, l’insieme delle persone che hanno dimostrato al mondo la bellezza del Vangelo con una vita dove la carità, la speranza, l’attenzione ai più deboli, il senso del sacrificio e il servizio ai più poveri è diventato stile di vita. È importante distinguere tra la Chiesa e gli uomini che appartengono alla Chiesa. Purtroppo nella storia si constatano delle ferite, dei comportamenti inaccettabili di persone che fanno parte della Chiesa. Come disse Gesù a Pietro (“su di te io edificherò la mia Chiesa”), dobbiamo riconoscere che c’è una dimensione della Chiesa che oltrepassa i confini del nostro comprendere, ci consentirà di riconoscere il valore del battesimo ricevuto.

Perché battezzare i bambini?

Il Battesimo dei bambini è una scelta dei genitori. L’unica ragione che può portare i genitori a chiedere il battesimo è la convinzione che si tratta di un dono e di una opportunità. Ciò che si riceve deve essere riconosciuto come prezioso. Ha una dimensione di grazia che oltrepassa quello che possiamo comprendere. Occorre compiere un atto di fiducia. Siamo di fronte a una realtà i cui effetti saranno positivi in diverse direzioni: nell’esperienza di Dio come Padre, nell’esperienza della liberazione dal male, nell’esperienza dell’appartenenza alla Chiesa come testimone della vita nuova dei risorti. Tutto questo diventa possibile anche nel momento in cui non se ne ha conoscenza. È la ragione per cui un genitore sceglie di offrire questa opportunità a suo figlio. Il Battesimo è come un seme gettato nel terreno, che fiorisce nel tempo e porta il suo frutto; è la via nuova che viene offerta alla vita e che la renderà piena e felice; è il tesoro che si riceve in dono, di cui si potrà sempre disporre; è la sorgente scaturita all’inizio a cui si potrà sempre attingere; è la luce gentile che si accende nell’intimo e che mai si spegnerà.

Come celebrare bene il Battesimo?

Il Battesimo non è semplicemente una bella celebrazione. Tutto ciò che si fa ha un suo valore. Nella lettera metto in luce gli elementi che costituiscono il rito del battesimo. Ci sono dei gesti e dei segni. Al centro c’è l’immersione nell’acqua. Il rito romano prevede che l’acqua venga versata. È un’immersione nel mistero santo di Dio, nell’amore che unisce il Figlio al Padre nello Spirito Santo. L’acqua, con tutta la sua valenza simbolica, rimanda qui alla vita di Dio che si riceve per la potenza del Cristo risorto nello Spirito Santo, e alla purificazione che questa porta con sé. Si diventa figli di Dio adottivi, partecipi della santa umanità di Gesù, del suo cuore, dei suoi pensieri, dei suoi desideri. Lui stesso accompagnerà colui che camminerà sulla strada per lui aperta nel Battesimo. Nella Lettera pastorale presento anche gli altri segni significativi: la veste bianca, il cero, l’unzione con il sacro crisma… Vorrei concludere con una esortazione, che rivolgo in particolare ai sacerdoti ma che estendo a tutti. Nel prossimo anno pastorale avremo la grazia di vivere il Giubileo che – come dice papa Francesco nella lettera scritta per questo evento – “potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza”. Questa rinascita è il dono che ci è stato offerto con il Battesimo e una opportunità sempre da riscoprire. Per questo avrei piacere che in questo anno pastorale si avesse nella nostra Diocesi la massima cura per la celebrazione del Battesimo dei bambini e che questa cura proseguisse poi anche negli anni successivi.

Mercoledì 18 e giovedì 19 settembre 2024 al teatro S. Giulia del Villaggio Prealpino si terrà il Convegno del Clero sul tema “Ravviva il dono di Dio che è in te (2Tm 1, 6)”.

PRIMA GIORNATA
  • 9.30 – Ora media
    Saluto e introduzione di MONS. ANGELO GELMINI, Vicario Episcopale per il Clero
  • 10.00 – L’accompagnamento della vita del presbitero: un consiglio o una necessità? Intervento di ANNA DEODATO, consacrata (Istituto delle Ausiliarie Diocesane di Milano)
  • 10.45 – Coffee break
  • 11.15 – Sacerdoti nel cambiamento d’epoca. Quale formazione? Intervento di S.E. MONS. FRANCO GIULIO BRAMBILLA, Vescovo di Novara
  • 12.00 – Preghiera dell’Angelus

Scarica gli interventi

Guarda la registrazione della prima giornata

SECONDA GIORNATA
  • 9. 30 – Ora media
    Saluto e introduzione di MONS. GAETANO FONTANA, Vicario Generale
  • 10.00 – Intervento del Vescovo mons. Pierantonio Tremolada
  • 10.45 – Coffee break
  • 11.15 – Presentazione della nuova edizione del Proprio dei Santi diocesano (Messale, Lezionario e Liturgia delle Ore). DON GIANMARIA FRUSCA, Vice direttore dell’Ufficio per la Liturgia
  • 11.30 – Dialogo con il Vescovo mons. Pierantonio Tremolada
  • 12.00 – Preghiera dell’Angelus

 

GUARDA LA REGISTRAZIONE DELLA PRIMA GIORNATA:


Venerdì 26 luglio, nel secondo anniversario della morte di mons. Bruno Foresti (6 maggio 1923 – 26 luglio 2022) e nel 35° della morte di mons. Luigi Morstabilini (15 settembre 1907 – 26 luglio 1989), il vescovo mons. Pierantonio Tremolada presiederà la Santa Messa in suffragio alle ore 18 in Cattedrale.

I sacerdoti che desiderano concelebrare devono avvisare la Segreteria Generale della Curia (030.3722253 – prenotazione@diocesi.brescia.it ) e presentarsi con camice semplice e stola viola.

L’arte del camminare insieme, sussidio per una riflessione sulla sinodalità per decidere insieme come operare sempre meglio nella direzione che ci sta a cuore.