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Corso per i nuovi Ministri Straordinari della Comunione Eucaristica ad aprile 2023: per iscrivere i nuovi ministri il parroco deve compilare l’apposito modulo.

Il modulo per l’iscrizione dovrà essere firmato dal parroco e avere il timbro della parrocchia, e deve essere consegnato presso l’Ufficio per la Liturgia o in Segreteria Generale, oppure a:  liturgia@diocesi.brescia.it. La quota d’iscrizione al corso per ciascun ministro è di € 10 da consegnare durante il corso.

Anche quelli che hanno svolto il servizio come Ministri straordinari della Comunione Eucaristica prima del 2017, se desiderano rinnovare il proprio servizio, sono tenuti a iscriversi al Nuovo Corso

Il corso si svolgerà in 4 incontri nei seguenti giorni:

  • 20 aprile 2023 presso il Polo Culturale diocesano dalle ore 20.30 alle ore 22.30

Slide Corso di formazione per i Ministri Straordinari della Comunione Eucaristica

Testo integrale -Il servizio della comunione

  • 27 aprile 2023 presso il Polo Culturale diocesano dalle ore 20.30 alle ore 22.30

Testo integrale – 2 incontro

  • 4 maggio 2023 presso il Polo Culturale diocesano dalle ore 20.30 alle ore 22.30

  • 21 maggio 2023 presso il Centro pastorale Paolo VI dalle ore 14.30 alle ore 18.30 con la Celebrazione eucaristica con il rito del mandato in Cattedrale a Brescia.

 


“Mi avete visitato” (Mt 25, 31 – 46): è a partire da questo brano di Vangelo che prende le mosse la proposta di Lettura spirituale condivisa della Scrittura in programma sabato 4 marzo, dalle ore 9.30 alle 12.30, presso Villa Sant’Antonio (via della Garzetta, 61 – Brescia).

A guidare l’incontro con la Parola, il Vescovo Pierantonio Tremolada, che proprio a partire dall’esperienza della malattia offrirà una meditazione in ordine al valore di “porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità”.

L’incontro, promosso dall’Ufficio salute (Area pastorale della società – Diocesi di Brescia) è rivolto in particolare a operatori e assistenti sanitari.

Scarica la lettura spirituale condivisa del Vescovo Pierantonio Tremolada: Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità

 


Con la lettera pastorale “Il tesoro della Parola” (luglio 2021) il Vescovo Pierantonio ci ha invitati ad un lavoro che intende “promuovere una condivisa rivisitazione dell’attuale proposta di iniziazione cristiana per i nostri ragazzi e ragazze, a diciotto anni dal suo avvio e a cinque dalla sua ultima verifica”.

Nel proporre alla Diocesi questo cammino di rivisitazione della proposta di ICFR abbiamo identificato tre fasi:

  • una prima fase di ascolto iniziata nell’aprile 2022 con lo “Strumento di Ascolto” e vissuta intensamente da maggio ad agosto del 2022;
  • una fase di confronto (appena conclusa) – CLICCA QUI per visionare il testo;
  • una fase dedicata agli orientamenti e alle scelte (che si aprirà nel gennaio del 2023).

La sintesi di quanto emerso nella prima fase è rintracciabile nel testo “Esito della lettura dei tavoli di ascolto”. A conclusione di questo testo sono stati proposti i cinque nodi che hanno guidato la fase di confronto (settembre – dicembre 2022).

Il confronto è stato vissuto in tre modalità principali:

  • le Assemblee Macrozonali dei Catechisti (8 Assemblee per un totale di 570 catechisti incontrati), che si sono concentrate soprattutto sui Nodi 1, 2, 3 e 5;
  • le Assemblee Macrozonali dei Presbiteri (8 Assemblee per un totale di 254 presbiteri incontrati), che si sono concentrate soprattutto sul Nodo 4 e sulle implicazioni pastorali dei cammini di iniziazione cristiana;
  • gli incontri con le Coppie del Cenacolo, il Consiglio Presbiterale e il Consiglio Pastorale Diocesano dedicati principalmente alle aspettative relative a questo cammino di rivisitazione e il parallelo approfondimento da parte della presidenza dell’Azione Cattolica diocesana e dei Capi dei gruppi Agesci di Brescia e del Sebino.

La sintesi relativa al confronto sui singoli nodi è offerta alle comunità cristiane e agli organi diocesani di partecipazione per sostenere l’ultima fase del processo di rivisitazione.

CLICCANDO QUI è possibile visionare la proposta di sintesi relativa al confronto sui singoli nodi e che mostra, in alcuni casi, alcune chiare vie di intervento da intraprendere; in altri, posizioni ancora molto differenti, sulle quali è necessario orientarsi e decidere insieme il cammino futuro.
Queste sintesi sono ora offerte alle nostre comunità cristiane e agli organi diocesani di partecipazione per sostenere l’ultima fase del processo in vista delle scelte necessarie per un aggiornamento pastorale dei cammini di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi bresciani.


Sabato 14 gennaio 2023 presso la Sala Capretti in via Piamarta 1 (ingresso pedonale) oppure via B. Avogadro 23 (ingresso carraio).

PROGRAMMA:
8.30 – S. Messa
9.30 – Inizio convegno con relazione e dialogo in sala.

In allegato la relazione di Fr. Michael Davide Semeraro, Monaco benedettino dal 1983, laureato in Teologia Spirituale all’Università Gregoriana di Roma, ha fondato in Valle d’Aosta La Koinonia de La Visitation (a Rhemes-Notre Dame). Da ottobre 2021 Fr. Michael Davide è Priore dell’Abbazia di Novalesa (TO).

Rivedi l’incontro in streaming:


Il Vescovo Pierantonio ci raggiunge con il suo messaggio di auguri per il Santo Natale:

Vorrei far giungere a tutti i bresciani un breve messaggio in occasione del Natale e a pochi giorni ormai dal mio rientro in diocesi. È una parola accompagnata da sentimenti di gratitudine, e prima ancora di stima e affetto. Non avrei mai immaginato di trovarmi a vivere quanto effettivamente ho vissuto: una grave malattia, un intervento molto delicato dagli esisti incerti, un percorso di mesi segnato da una naturale apprensione e ora la soddisfazione nel constatare che tutto è andato per il meglio, senza gravi complicazioni. So bene che in questi mesi il pensiero e la preghiera di molti bresciani hanno riguardato la mia persona. Di questo vorrei sinceramente ringraziare. Mi sono giunti attestati di stima e di affetto che mi hanno profondamente commosso.

Voglio dire a tutti che la stima e l’affetto sono sinceramente ricambiati e che sono molto felice di tornare a servire nel nome del Signore la gente di queste terre così belle e ormai per me così care. Ho ricevuto tanto bene da chi si è preso cura di me nel mese trascorso in ospedale e poi in quelli successivi: medici e infermieri che mi hanno testimoniato il volto buono di una umanità nobile e generosa. Anche di questo vorrei ringraziare. Unisco tutto nella riconoscenza a Colui che vigila sui cammini di ciascuno, con sollecitudine paterna e con infinita benevolenza. Il mio pensiero – ve lo confido – in questo momento è per tutti coloro che stanno ancora lottando contro la malattia, per quanti non ce l’hanno fatta, per quanti vedono il loro percorso segnato da complicazioni e difficoltà. La gioia per l’esito positivo della mia vicenda, almeno fino a questo momento, si mescola con un senso quasi di imbarazzo di fronte alla sofferenza di altri che invece continua, alla loro apprensione, alla loro fatica. Più volte mi sono chiesto perché questa diversità. Devo confessare che fatico a trovare una risposta. Del resto di fronte alla stessa domanda: “Perché ci si ammala improvvisamente?”, non si sa bene cosa dire. C’è una soglia che non ci è dato oltrepassare. Resta la possibilità di una preghiera fraterna e affettuosa per chi continua a lottare e la speranza di una vita che alla fine comunque vincerà. Mi sono permesso di condividere questo pensiero perché credo abiti il cuore di molti che in questo momento sono visitati dalla sofferenza e di molti altri che sono al loro fianco. Rinnovo a tutti il mio augurio per questo Natale e per il nuovo anno. Abbiamo tutti un grande bisogno di serenità e di pace. Impegniamoci a coltivarle anzitutto dentro di noi e riusciremo poi a diffonderle intorno a noi. Di certo non ci mancherà l’aiuto di Colui che è venuto in mezzo a noi come Salvatore, umile e onnipotente. Camminiamo dunque nella sua luce. Auguri di ogni bene!

 

Gesù, Dio con noi, è una presenza amica

C’è un nome che riassume il senso più vero del Natale. È il nome “Emmanuele”, che nella lingua ebraica significa “Dio è con noi”. Questo nome viene annunciato nella profezia di Isaia ed è ripreso nel vangelo di Matteo. Gesù – dice chiaramente l’evangelista – è l’Emmanuele, Dio con noi. Potremmo dire che il Salvatore del mondo ha un nome pubblico e un nome segreto. Il primo pronunciato da tutti, il secondo riconosciuto solo da alcuni. Occorrerà attendere la sua risurrezione per cominciare a chiamarlo così. Dietro il volto di Gesù c’è il grande mistero di una presenza sconosciuta che viene dall’alto, capace di riempire di sé l’intera storia umana, soprattutto i cuori degli uomini. Una presenza amica, che ha le dimensioni dell’infinito e che ha voluto condividere la nostra avventura umana. Alla base del Vangelo, la lieta notizia che la Chiesa è chiamata a portare all’umanità di ogni tempo, c’è questa verità: Gesù è Dio con noi. In lui cielo e terra si sono uniti per sempre, l’onnipotenza e la benevolenza di Dio si sono intrecciate con i nostri destini. Verità tanto alta da sembrare troppo lontana. Come farne esperienza? Come riscattarla dalla semplice emozione? Come sentirla reale nella nostra vita di ogni giorno? Mi sentirei di dire attraverso due strade. Non le uniche, ma quelle che anch’io ho meglio scoperto in questi mesi di malattia, di lotta, di fatica e di speranza. La prima strada è quella dell’esperienza di forza che proviene da un affidamento sincero e totale alla grazia di Dio. Ci sono momenti in cui le energie risultano insufficienti e ti viene da dire: “Non ce la faccio, non riesco”. Eppure poi riesci, ce la fai, vai avanti. È come se una mano amica ti sostenesse, una presenza amorevole ti offrisse una spalla. Come dice il salmo: “Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre”. Ecco, questa è una prima via attraverso la quale il Dio con noi si fa sentire. È la risposta ad una fiducia che, a partire dalla fragilità, si fa invocazione. Ve n’è poi una seconda, veramente consolante, ed è quella bontà del prossimo: la presa in carico, la cura, la gentilezza, l’attenzione, la serietà nello svolgere il proprio servizio. Sentire che qualcuno condivide con noi la nostra sofferenza e la nostra fatica; rendersi conto che non dobbiamo vergognarci agli occhi degli altri della nostra debolezza; essere certi che non saremo sfruttati nella nostra fragilità, che al contrario saremo aiutati e curati con serietà e senso di umanità, apre il cuore alla gratitudine. Sapere che altri hanno a cuore il nostro bene, la nostra salute, la nostra serenità, che condividono la nostra speranza e mettono a disposizione tutte le loro risorse per ridare alla nostra vita la sua forma più bella, permette di intuire che una provvidenza amorevole ci accompagna, che Dio è con noi. È la regola che ricaviamo dalle Scritture: la rivelazione di Dio avviene sempre dentro la vita e i prodigi che permettono di riconoscerla vanno ricercati normalmente dentro il cuore delle persone. Dio non ama ostentare la sua potenza, per la semplice ragione che questa è sempre accompagnata dal suo l’amore. E l’amore, si sa, è discreto per natura. Ce lo insegna il presepe con la sua disarmante semplicità, nella quale però intuiamo un’immensa grandezza. Buon Natale, dunque, nella luce dell’Emmanuele, Dio con noi, con la gioia da parte mia di poterci rivedere presto.

+ Pierantonio Tremolada

 


Notizie

Sussidi Liturgici per il tempo di Pasqua

Sussidi offerti dall'ufficio Liturgico Nazionale

Le nostre comunità si apprestano a intraprendere il cammino della Quaresima, itinerario spirituale che ci invita a… Leggi di più


Il Collegio degli Esorcisti in collaborazione con il Vicario per la pastorale e i laici promuove, venerdì 11 novembre alle 10 nella Sala della Comunità di Collebeato, la visione gratuita per sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose del film documentario “Libera Nos. Il trionfo sul male” prodotto dalla Sine Sole Cinema. La pellicola può essere considerata una delle “eredità spirituali” di padre Gabriele Amorth, sacerdote esorcista e fondatore dell’Aie (Associazione internazionale esorcisti) di cui il film porta il patrocinio facendone di fatto l’unica opera cinematografica ad avere una approvazione ufficiale. Nel 2012 fu proprio padre Amorth ad essere il primo intervistato di “Libera Nos”, la cui preparazione ha richiesto molti anni. Il film intreccia le interviste ad esorcisti, teologi e medici con anni di esperienza alle spalle, con scene di fiction in cui viene rappresentato il rito dell’esorcismo, girato in modo veritiero.

Insieme per… una civiltà dell’amore

In una breve clip don Maurizio Rinaldi, direttore Caritas Diocesana di Brescia, fa da apripista all’Incontro delle Caritas parrocchiali in programma sabato 5 novembre presso la Cattedrale di Brescia. Il suo è un invito a proseguire INSIEME il cammino intrapreso verso una Civiltà dell’amore. Tre i motivi per cui ESSERCI: esserci ognuno; esserci insieme; esserci tutti/e.

Il programma

L’incontro INSIEME PER… UNA CIVILTA’ DELL’AMORE prenderà avvio alle 9.00 e si concluderà alle 13.00 con il mandato finale. Nel corso della mattinata, vari momenti punteggeranno l’incontro, tra cui la condivisione in piccoli gruppi. Scarica la locandina con il programma.
Per poter organizzare al meglio la giornata, è importante procedere all’iscrizione entro martedì 25 ottobre, scrivendo a caritas@caritasbrescia.it o chiamando gli uffici Caritas allo 030 3757746.

Il percorso “50perTRE. Carità incipienti”

L’incontro del prossimo 5 novembre si inserisce all’interno di un percorso che ha preso avvio il 16 ottobre 2021 e che nel corso di questi mesi ha visto le Caritas parrocchiali impegnate in un lavoro di discernimento. “50perTRE. Carità incipienti” – questo il nome del percorso avviato nel solco dei 50 anni di Caritas Italiana – prende le mosse dal messaggio di Papa Francesco e dalle tre vie da Lui indicate (la Via dei Poveri, la Via del Vangelo, la Via della Creatività), nella consapevolezza di una carità sempre incipiente (sul punto di partenza, in stato di avanzamento, con buoni margini di miglioramento).

Don Manuel Donzelli, Responsabile del Diaconato permanente, scrive queste righe e il relativo allegato ai sacerdoti della Diocesi circa il discernimento di possibili candidature al diaconato:

Cari confratelli,
ormai quarant’anni fa, nel 1982, nella nostra Diocesi sono stati ordinati i primi Diaconi permanenti. Oggi i Diaconi viventi sono 70, e una decina i candidati in cammino.

La vocazione al Diaconato permanente normalmente non emerge spontaneamente, ma è individuata e sollecitata dal contesto ecclesiale. Atti 6,1-6 nota che i primi sette diaconi vengono cercati e scelti dai discepoli all’interno della comunità.

Ho pensato dunque di offrirvi alcuni spunti, che ho riassunto a partire da un testo della Diocesi di Milano (Riconoscere, incoraggiare, accompagnare una vocazione al Diaconato). Mi piacerebbe che il nostro sguardo presbiterale tenesse in considerazione sempre di più anche questa vocazione, che ai nostri giorni può risultare quantomai preziosa.

Inoltre vi faccio presente che, sia io personalmente che la Comunità dei Diaconi, siamo disponibili a incontrare voi sacerdoti, le vostre comunità, i vostri Consigli, catechisti, educatori, per presentare l’esperienza diaconale. Possiamo venire a trovarvi per animare le celebrazioni di una domenica o per una testimonianza, o anche per delucidazioni in merito al Cammino verso il diaconato (come sono gestiti attualmente l’aspetto scolastico, formativo, spirituale, ecc.). Per ogni informazione e richiesta, il mio indirizzo mail è donmanueldonzelli@gmail.com.
Ora vi lascio alla breve ma spero utile lettura del testo allegato.