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Domenica 21 aprile 2024 saremo invitati a unirci in preghiera per le vocazioni. Attraverso questa iniziativa la Chiesa ci invita a pensare alla nostra vita come una vocazione, una via originale e unica per seguire il Signore e collaborare al suo piano di salvezza per il mondo.

Papa Francesco ci ricorda che siamochiamati a seminare la speranza e a costruire la pace”. Lo scopo di ogni vocazione è diventare donne e uomini di speranza.

Messaggio per la 61a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni 2024 | Francesco (vatican.va)

L’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni quest’anno ci invita a “Creare casa”. La comunità cristiana è chiamata ad essere casa accogliente e custode di ogni vocazione.

Per vivere al meglio questa proposta l’Ufficio Oratori, Giovani e Vocazioni ha predisposto una rete di preghiera nei santuari e monasteri della diocesi e del materiale utile per favorire la preghiera in tutte le comunità parrocchiali.


L’oratorio è il luogo dell’accoglienza, dell’incontro e della benedizione. È la locanda che ospita tutti. È il luogo della “rivoluzione culturale” che – ci auguriamo – può diventare modello credibile  per la nostra società. Gesù – buon samaritano – cerca, visita, a tutti si fa prossimo; lui che sempre abbatte i sentieri e rimuove le barriere ideologiche e sociali. Locanda (pandochéion) è il termine greco che usa l’evangelista Luca: vuol dire letteralmente “che accoglie tutti”, “dove tutti sono accolti”. L’oratorio accoglie tutti, perché tutti sono stati cercati, visitati, invitati. Il sogno è che le persone con disabilità siano protagoniste delle nostre realtà e la loro presenza ci ricordi la missione originaria della Chiesa che si rivolge da sempre ai poveri, ai deboli e ai fragili.

Un luogo ospitale

L’ospitalità dell’oratorio non si limita alla buona educazione o alla cortesia verso gli ospiti, ma costituisce un fondamento teologico del suo esserci. Dio è Colui che ci accoglie, la sua paternità è ospitale nei confronti di tutti. L’oratorio abbraccia tutti, perché crede in un Dio che è Padre di tutti e accoglie indistintamente. Un principio teologico che diventa operativo per azioni concrete radicate in motivazioni spirituali profonde.

Uno sguardo nuovo

Lo sguardo comunica molto di quello che si pensa: la diversità ci fa paura. Occorre educare il pensiero, liberarci da alcuni pregiudizi e imparare a guardare l’altro non a partire dal suo limite e dalla sua fragilità, ma dalla sua bellezza, dal suo essere una persona meravigliosa, unica e preziosa; bisogna imparare a scoprire come ci guarda Dio. La sfida è riuscire a cambiare lo sguardo. Accogliere le persone con disabilità è una questione di occhi nuovi perché dipende dalla percezione e dall’atteggiamento che assumiamo nei loro confronti. Com’è il nostro sguardo nei confronti di chi è più fragile? Uno sguardo che esclude, insistente, discriminante, pietoso o indifferente, oppure inclusivo, spontaneo, aperto, empatico e sorridente? Il segreto sta nel mettersi in gioco per entrare in relazione.

Il compito della comunità

Chi deve attivare dinamiche e percorsi di inclusione? Tutti. È la comunità che offre mani operose e cuore sensibili. È il nostro compito. L’inclusione diventa così un’arte delicata e artigianale, fatta di gesti e pensieri che permettono all’altro di vivere e abitare gli ambienti serenamente; passa attraverso la costruzione di un contesto promettente che trasmetta vita e autenticità. L’accoglienza nella Chiesa della sinodalità non può mancare perché ne esprime la verità e fa percepire il profumo del Vangelo (cfr. Lettera Pastorale 2023-24 del vescovo Pierantonio Tremolada “Uomini e donne in cammino”). A ciascuno di noi è consegnata la grande responsabilità, personale e comunitaria, che cambia il senso e il significato della vita: possiamo essere promotori di percorsi di sostegno e speranza che aiutano le persone a realizzarsi come uomini e donne oppure, al contrario, diventare elementi che ostacolano questo percorso di realizzazione umana.

Passi possibili

Un approccio che valorizza l’inclusione inizia con il riconoscimento che ogni individuo ha qualcosa di unico e prezioso da offrire alla comunità. Uno sguardo inclusivo non si sofferma su ciò che manca o su ciò che è diverso, ma piuttosto celebra la diversità come una ricchezza e una fonte di arricchimento per tutti. Bisogna creare ambienti, opportunità e risorse che permettano alle persone con disabilità di partecipare pienamente alla vita sociale, educativa e oratoriana. Si tratta di ascoltare le loro esigenze, comprendere le loro sfide e lavorare insieme per superare gli ostacoli che impediscono la piena partecipazione.

Progettazione universale

Uno dei modi più efficaci e semplici per andare nella direzione di un approccio sempre più inclusivo nei nostri oratori è quello che prende il nome di “progettazione universale”. Quando
parliamo di progettazione universale stiamo pensando a progetti che siano già adatti a tutte le persone, in modo da evitare – anche a livello progettuale – la distinzione tra chi ha una disabilità
e chi è senza disabilità. È più semplice agire così, piuttosto che fare progetti da modificare in seconda battuta, sulla scorta delle difficoltà di chi partecipa. Per esemplificare cosa si intende per
progettazione universale in oratorio pensiamo a – in fase di ristrutturazione – a mettere una rampa adatta alle persone in sedia a rotelle, oppure allo scrivere il numero dei piani in modo semplice e con la scrittura che sia leggibile anche da chi non vede, mettere cartelli semplici, scrivere le parole con caratteri più grandi in modo che tutti possano leggere chiaramente, segnare gli ambienti con la CAA (comunicazione alternativa e aumentativa) e tante altre accortezze utili e fruibili per tutti. Attraverso piccoli gesti, parole di incoraggiamento e azioni concrete di  sostegno, possiamo tutti contribuire a fare la differenza.

Non basta la buona volontà

L’accompagnamento e la cura dei ragazzi, e in particolare dei ragazzi che presentano delle fragilità, non possono essere basati solo sulla buona volontà, la premura e la disponibilità. Sempre più spesso catechisti ed educatori avvertono la necessità di una formazione specifica, a sostegno del loro servizio, che indichi un serio orientamento ed eviti l’improvvisazione. È necessario oggi gestire la complessità delle situazioni stabilendo legami con il territorio e con le associazioni formando una rete di collaborazione e mutuo aiuto. È importante chiedere aiuto e beneficiare delle competenze e della generosità altrui per una condivisione fattiva. Anffas Brescia, in collaborazione con il Comune di Brescia, con Fobap, con l’Ufficio Scolastico territoriale e con il nostro Centro Oratori ha avviato un processo virtuoso di sensibilizzazione costruendo un volantino destinato agli enti per la raccolta delle buone prassi in essere e uno destinato alle famiglie con le indicazioni normative e le possibilità che i nostri territori offrono. È sempre opportuno, inoltre, coinvolgere l’ente pubblico di fronte a progetti di inclusione – a volte anche molto semplici – ma che necessitano di essere sostenuti, anche economicamente. Infine, di fronte soprattutto a progetti specifici (penso ad esempio al Grest, ma anche ai doposcuola, etc), nei quali è necessario
prevedere la presenza di personale qualificato che possa accompagnare in modo professionale i ragazzi con disabilità è bene attivarsi per tempo, con le famiglie e nella ricerca degli educatori: uno dei temi particolarmente delicati degli anni che stiamo vivendo riguarda proprio la disponibilità di figure educative competenti che possa aiutarci nel sostenere la presenza di ragazzi che necessitano di un accompagnamento.

Comunità educative capaci di accogliere

Siamo chiamati insieme a edificare comunità educanti capaci di accogliere tutti i ragazzi, soprattutto i ragazzi che hanno qualche fragilità e fatica per mostrare al mondo e alla società la profezia di una nuova umanità. L’oratorio diventa così una palestra e un laboratorio di cura e di prossimità dove l’altro è un dono da accogliere, valorizzare e da benedire.


Torna anche quest’anno il Corso per l’Ecumenismo, giunto alla sua 17° edizione.

Un appuntamento rivolto a laici, sacerdoti, religiosi e religiose, membri dei consigli pastorali delle nostre comunità e insegnanti di religione, che desidera offrire una occasione di formazione e di conoscenza del mondo cristiano con una attenzione ecumenica. Quest’anno sarà il mondo dell’Ortodossia al centro della riflessione, in un tempo in cui, a causa del conflitto in corso, ha portato all’attenzione di molti il vissuto e la storia della chiesa Ortodossa nell’est Europa. Il corso permette di approfondire la storia in cui la tradizione bizantina è cresciuta, soprattutto in relazione anche al rapporto con le autorità civili. Molte situazioni dei nostri giorni trovano la loro spiegazione nella storia vissuta e nelle tradizioni cristiane di altre chiese.

In un tempo in cui l’orizzonte dell’Intercultura è sempre più importante anche per le nostre comunità e in un tempo in cui sul nostro territorio sono presenti molti fratelli e sorelle cristiani ortodossi e cristiani cattolici di rito bizantino, è sempre più importante anche per noi conoscere per saper capire e valorizzare queste loro presenze.

Il termine delle iscrizioni è il 19 Febbraio 2024, telefonando al numero 0303722350 o scrivendo a ecumenismo@diocesi.brescia.it

Ascolta l’intervista a don Claudio zanardini:


La Lanterna della Pace percorrerà durante la quaresima tutte infermerie delle famiglie Religiose, per una sosta orante: un tempo forte di preghiera, insieme, per invocare il dono della Pace.

Proporremo uno schema di Preghiera per la Pace, che è urgente intensificare in questo momento storico, spronati anche da Papa Francesco. “Signore, donaci Tu la pace. Insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace!”.

Le comunità, se lo ritengono  opportuno, possono invitare amici, conoscenti, collaboratori, perché il grido di invocazione si intensifichi.

Questo è l’itinerario della Lanterna della Pace:

  • il 15 e il 16 febbraio dalle Suore Dorotee di Cemmo a Capo di Ponte;
  • il 17 e 18 febbraio dalle Figlie di Sant’Angela a Marone;
  • il 19 e 20 febbraio dalle Madri Canossiane a Iseo;
  • il 21 e 22 febbraio dalle Suore Orsoline Unione Romana a Capriolo;
  • dal 23 al 25 febbraio dalle Suore Dorotee di Cemmo in via Sant’Emiliano;
  • il 26 e il 27 febbraio dalle Suore Maestre di Santa Dorotea a Brescia in via Torricella;
  • il 28 e il 29 febbraio dalle Suore Maestre di Santa Dorotea a Brescia in via Filzi;
  • l’1 e il 2 marzo dalla Madri Canossiane a Mompiano;
  • dal 3 al 5 marzo dalle Suore Ancelle della Carità a Brescia in via Schivardi;
  • il 6 e 7 marzo al Monastero della Visitazione a Brescia in via Costalunga;
  • l’8 e il 9 marzo dai Padri Comboniani in viale Venezia;
  • dal 10 al 12 marzo dalle Suore Ancelle della Carità in via Benacense;
  • il 13 e il 14 marzo dai Padri Piamartini a Brescia in via Ferri;
  • il 15 e il 16 marzo dalle Suore Mariste di Brescia in via San Polo;
  • dal 17 al 19 marzo dalle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth a Botticino Sera;
  • il 20 e 21 marzo dalle Suore Umili Serve del Signore di Gavardo;
  • il 22 e 23 marzo al monastero della Visitazione di Salò.

 

FOTOGALLERY

Il totem-segno accompagna visivamente il cammino della Quaresima nelle nostra comunità.

Ogni domenica stamperemo il disegno (in A3) che riporta l’immagine tratta dal Vangelo. Man mano il cammino prosegue si creerà una grande lettera P miniata, legata a sei parole chiave tratte dai Vangeli della domenica.

Per riutilizzare il totem dello scorso anno, sono disponibili per il download le immagini da stampare (si raccomanda di stampare i file in formato A3 senza bordi):

Istruzioni Pannello step by step

Domenica 28 gennaio 2024, nella Chiesa parrocchiale san Vincenzo di Calcinato, durante la celebrazione eucaristica delle ore 17:30, i candidati al ruolo di guida riceveranno il mandato vescovile.

Le nuove guide sono:

  • Serena Agosti, alle comunità della Natività di Maria in Calcinatello, S. Vincenzo in Calcinato, Sacro Cuore di Gesù in Ponte San Marco;
  • Beatrice Butturini, alle comunità della Visitazione di Maria in Vestone, San Bartolomeo di Lavenone e Santi Stefano e San Giovanni Battista di Nozza;
  • Claudia Bonafede, alle comunità di S. Antonio Abate in Castelcovati, Sacro Cuore di Gesù e San Giorgio in Cizzago, Santi Faustino e Giovita in Comezzano;
  • Ilaria Gaibotti, alle comunità di S. Antonio Abate in Castelcovati, Sacro Cuore di Gesù e San Giorgio in Cizzago, Santi Faustino e Giovita in Comezzano;
  • Francesca Maffi, alla comunità di San Lorenzo in Zocco di Erbusco;
  • Sonia Treccani, alla comunità di Maria Immacolata in Nave;
  • Mattia Venturelli, alle comunità della Natività di Maria in Calcinatello, S. Vincenzo in Calcinato, Sacro Cuore di Gesù in Ponte San Marco.

Rinnova il proprio mandato:

  • Barbara Ferlinghetti, alla comunità dei Santi Emiliano e Tirso in Villa Carcina.

La Guida è la figura di riferimento dell’oratorio. È guida il curato dell’oratorio, ma, dove non vi sia, è indispensabile individuare una persona, presente e riconosciuta, che svolga questa funzione. La guida dell’oratorio è uomo o donna o famiglia che offra una sincera testimonianza di fede cristiana e, in accordo con il parroco, sarà il riferimento per le scelte operative dell’oratorio […]. È un incarico che deriva da un mandato esplicito della propria comunità parrocchiale, previa approvazione diocesana. La guida non sostituisce la responsabilità giuridica del parroco, ma diventa punto di riferimento operativo che lo affianca. È attenta ai suggerimenti, ai bisogni e all’accompagnamento delle persone presenti in oratorio, valorizzandone le capacità e promuovendo buone relazioni; coordina le azioni educative in un’ottica di integrazione di progetti e contributi; sostiene la comunità educativa nel servizio offerto […].

dal Cortile. Idee e scelte per l’oratorio bresciano, pag. 11

 

 

Le iscrizioni sono aperte dal 18 gennaio al 10 febbraio 2024. Per scegliere l’IRC si spunta la voce “Scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica” tramite l’apposita sezione durante la procedura di iscrizione on-line alle classi prime di ogni ordine e grado, oppure mediante lo specifico modulo cartaceo (scheda B) per le sezioni della scuola dell’infanzia e per chi decide di avvalersi dell’IRC negli anni successivi al primo.

Giornata per la Vita 2024

Domenica 4 febbraio 2024 è in calendario la 46° Giornata Nazionale per la Vita, un appuntamento che nella prima domenica di febbraio si rinnova dal 1978, anno in cui venne istituita per decisione di San Paolo VI.
Il messaggio dell’edizione 2024: «La forza della vita ci sorprende. “Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?” (Mc 8,36)».

Tre gli appuntamenti organizzati dall’Ufficio Famiglia e dall’Ufficio Salute dalle Diocesi di Brescia, animati dal desiderio di pregare per la vita e di riscoprire l’esperienza di stare da credenti dalla parte della vita: “La Giornata assume per noi credenti, che guardiamo il mistero della vita come dono del Creatore che va difeso e promosso, una valenza ecumenica e interreligiosa, che richiama i fedeli di ogni credo a onorare e servire Dio attraverso la custodia e la valorizzazione delle tante vite fragili che ci sono consegnate. Questo è il nostro impegno di fede e di amore, testimoniando che ogni vita è una grande ricchezza di umanità e spiritualità ad un mondo che ne ha sempre più bisogno” (n. 5)

Scarica la LOCANDINA con gli appuntamenti.

Ascolta l’intervista a Diane Lombardi, vicedirettore dell’Ufficio per la Famiglia:

La biblioteca invia ai suoi lettori una newsletter, a cadenza trimestrale, che propone 57 titoli – con abstract – scelti fra le nuove acquisizioni. Sono presenti ogni volta precise sezioni dedicate alle opere di saggistica, alla narrativa, ai libri per bambini e ragazzi e ai film in DVD.
Il pdf è scaricabile di seguito.